Se da un lato la Legge di Bilancio 2017 prevede alcune misure in materia previdenziale che consentirebbero a migliaia di lavoratori il pensionamento, dall'altro lascia esclusa la maggioranza di soggetti che da anni ormai sono alle prese con le dure norme dettate dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.
L'Ape social esclude un'altra categoria
A confermarlo sono le istruzioni messe a disposizione dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, riguardanti le misure inserite nella Legge di Stabilità.
L'Ape, infatti, è una delle misure più accreditata da parte delle forze politiche anche se non ha suscitato pareri favorevoli tra i sindacati durante i vari dibattiti aperti lo scorso anno. Come il meccanismo di Quota 41 anche l'anticipo pensionistico ipotizzato dall'ex Premier Matteo Renzi potrebbe essere una strada da utilizzare per anticipare l'uscita dall'attività lavorativa ma nello stesso tempo escluderebbe un'altra platea di lavoratori.
I nati nel 1954 e nel 1955 esclusi dal beneficio
Si tratta dei nati nel 1954 e nel 1955 che verrebbero penalizzati dal requisito anagrafica previsto dall'Ape sociale.
Per accedere al beneficio previsto dalla Legge di Bilancio, infatti, dovranno essere maturati almeno 63 anni e 7 mesi di età, ovvero, un lavoratore non dovrà trovarsi a più di tre anni e sette mesi dal pensionamento di vecchiaia. Un altro paletto imposto dalla nuova Finanziaria che escluderebbe i lavoratori nati tra il 1954 e il 1955 dal momento che matureranno il requisito anagrafica nel 2021.
L'Ape sociale, inoltre, sarà una misura riservata solo ad una determinata categoria di soggetti. Nel provvedimento, infatti, rientrerebbero i disoccupati che hanno cessato il proprio rapporto di lavoro a causa di licenziamenti e che hanno esaurito l'intera durata degli ammortizzatori sociali, gli invalidi civili nella misura pari o superiore al 74%, i soggetti che assistono da almeno sei mesi familiari con disabilità grave e i lavoratori che da almeno 6 anni continuativi svolgono mansioni particolarmente faticose.
Si tratta di un'ulteriore restrizione che determina l'esclusione di migliaia di lavoratori dal beneficio. Non è escluso, però, che il 2017 sarà oggetto di numerosi dibattiti che potranno portare ad un'eventuale estensione della platea.