Si attendono con ansia i sei decreti attuativi previsti per il 2 marzo volti a definire le modalità e i beneficiari delle misure introdotte con la nuova Legge di Stabilità. Misure attese ormai da anni dalla maggioranza di lavoratori che hanno condotto la loro battaglia al fine di assicurarsi il tanto agognato trattamento previdenziale. L'entrata in vigore della nuova Finanziaria ha portato senza ombra di dubbio molte novità in campo previdenziale, anche se non tutti i soggetti avranno la possibilità di accedere al pensionamento per via delle limitazioni imposte.

Misure come Quota 41, l'ottava salvaguardia per gli esodati, l'opzione contributivo donna, il cumulo gratuito dei versamenti contributivi e i lavori usuranti sono state per anni al centro delle discussioni fra le forze sociali e politiche. Dibattiti che hanno portato a delle risposte definitive, ma nello stesso ad interventi parziali.

Decreto sull'Ape pronto per fine mese

Il Governo Gentiloni è tuttora a lavoro sui decreti attuativi previsti per il 2 marzo che dovrebbero illustrare le caratteristiche dei provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio. Stando alle voci trapelate, il primo decreto attuativo dovrebbe essere pronto entro la fine del mese e dovrebbe riguardare l'anticipo pensionistico (Ape).

In particolare, sarà volto a stabilire le modalità di erogazione e la restituzione del prestito, il ruolo che dovranno assumere le banche e la percentuale di penalità che dovrà essere applicata nel momento in cui viene percepita la pensione piena. Si tratta di un argomento molto delicato sulla quale l'esecutivo dovrà concentrarsi maggiormente anche se avrebbe già fissato la percentuale di penalità che si aggira intorno al 5%.

Grande attesa anche per il Dpcm volto a stabilire i profili professionali che rientreranno nell'Ape, nella Quota 41 e nella categoria dei lavoratori usuranti oltre a dettare le disposizione sulla documentazione da produrre per richiedere i benefici previsti dalla Legge di Bilancio.

Governo pronto ad avviare la Fase 2

Intanto, lo stesso Gentiloni si è detto pronto ad avviare la fase 2 del confronto con i sindacati.

Le forze sociali, infatti, avrebbero già anticipato la riforma che sarà al centro del dibattito. Si tratta di un'altra battaglia che potrebbe portare ad un sistema contributivo più equo e flessibile con particolare riferimento al futuro previdenziale delle nuove generazioni.