Vigneti a perdita d'occhio e un paesaggio che può sembrare ad un occhio inesperto quello italiano: è questa l'immensa tenuta vitivinicola della famiglia Trump, la più grande della Virginia. Nel 2011 Donald Trump aveva deciso di allargare ancora di più il suo campo imprenditoriale e di produrre vini: una scelta che non era passata inosservata, dal momento che il Tycoon aveva prodotto, in precedenza, una marchio di bottiglie d'acqua minerale con il suo volto impresso nell'etichetta.

“In realtà” - aveva affermato Trump - “sono più interessato al campo immobiliare che a quello vitivinicolo” ma questo non gli ha impedito di acquistare la gigantesca tenuta della Virginia, che a quel tempo aveva un'ipoteca pari a 28 milioni, mentre lui se l'è aggiudicata per appena 6 milioni. Nel 2012 però, Trump ha iniziato a cedere nelle mani dei figli la gestione di alcune sue proprietà finchè, quando ha deciso di candidarsi alle presidenziali, i vigneti Trump li ha ereditati il figlio Eric.

Posizioni ricercate e stipendio

Eppure, da quanto ha rivelato il quotidiano online Buzzfeed News, il figlio di Trump ha deciso di non seguire, dal punto di vista imprenditoriale e non solo, le decisioni del padre in ambito politico.

I vigneti Trump infatti hanno pubblicato un annuncio di lavoro molto particolare ed interessante, rivolto solamente a lavoratori stranieri. L'offerta si rivolge a 23 persone che vogliano dedicarsi all'attività di raccolta dell'uva per la vendemmia e di gestione dei vigneti durante gli altri periodi: “è un Lavoro che nessun americano vuole fare”: aveva detto profeticamente Donald Trump, riferendosi alle professioni di raccolta nei vigneti.

Ma la Trump Vineyard Estates Winery, con i suoi vigneti di 1.300 acri, promette di pagare i lavoratori quasi il doppio della paga media per quella mansione: quasi 12 dollari l'ora contro i 7 della media nazionale. Ai lavoratori sarà consegnato anche un visto H-2A o H-2B per i lavoratori stranieri: un'equivalente della carta verde, la green card.