L’Ape Social è lo strumento con il quale i lavoratori di particolari categorie disagiate possono richiedere un anticipo della pensione, pagato dallo Stato. Non tutti infatti possono accedervi e alcune categorie sono totalmente escluse. Si tratta in particolare dei lavoratori autonomi che non hanno possibilità di accesso all'Ape. Ci sono anche delle differenze con la legge 104. Vediamo tutti i dettagli emersi.
Ape Social: ecco perché gli autonomi non possono richiederla
Prima di capire i motivi per cui i lavoratori autonomi non possono accedere, vi ricordiamo i requisiti per poter accedere all'Ape Social. In primis bisogna appartenere a classi disagiate, come ad esempio essere disoccupati senza ammortizzatori sociali, o bisogna avere invalidità che è superiore al 74%. Avranno diritto all'Ape social anche coloro che prestano assistenza ad un coniuge o un congiunto con handicap. Per quanto riguarda l'età, bisogna avere 63 anni e tra i 30 e i 36 anni di contributi a seconda dei casi. Bisogna inoltre essere a non meno di 3 anni e 7 mesi dal raggiungimento della pensione, visto che l'Ape fa da ponte con la pensione vera e propria.
Bisogna inoltre aver maturato una pensione pari ad almeno 1.4 volte il minimo INPS.
Per quanto riguarda i disoccupati sono coloro che hanno subito un licenziamento o dimissioni per giusta causa e che hanno concluso la disoccupazione da almeno 3 mesi e sono in possesso di anzianità di almeno 30 anni. Non si fa dunque menzione ai lavoratori autonomi. L'ape dunque sembra escludere tutti gli appartenenti alla categoria degli autonomi.
Le differenze con la Legge 104
Come abbiamo detto precedentemente, hanno diritto all'Ape Social coloro che hanno un'invalidità riconosciuta al 74%. Sono presenti dei punti comuni con la legge 104 /1992 che tratta delle situazioni di gravi disabilità ed handicap. Nel rapporto tra Ape Social e legge 104 deve inoltre essere tenuto in considerazione il periodo di possibile assistenza.
In particolare modo coloro che hanno figli disabili ad esempio, il lavoratore potrà scegliere un congedo di due anni oppure di accedere all'Ape Social. Con quest'ultima potranno ricevere una somma calcolata sull'importo della rata mensile della pensione maturata fino al momento della richiesta. Con il congedo invece riceveranno una retribuzione fino ad un tetto massimo lordo di 70 milioni annui.