Le notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi lunedì 19 giugno si concentrano sul paventato innalzamento dell'età per andare in pensione a partire dal 2019, sul boom di richieste per l'Ape social dopo la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale e le considerazioni sulla manifestazione della Cgil tenutasi a Roma nel weekend. Nell'ultimo contributo di sabato il nostro pezzo aveva avuto per oggetto proprio il via libera ai decreti attuativi sull'Ape sociale e la quota 41, con la possibilità da parte del pensionando di presentare la propria domanda entro e non oltre il 15 luglio, data che è stata considerata troppo ravvicinata, visti il copioso ritardo con cui i Dpcm sono arrivati in Gazzetta.

Pensione a 67 anni, decreto allo studio del Governo

Nelle ultime ore sta facendo discutere la possibile nuova misura previdenziale, che porterebbe l'età della pensione di vecchiaia a 67 anni, cinque mesi in più rispetto ad oggi, con il limite fissato a 66 anni e 7 mesi di lavoro. Un'ipotesi che appare da una parte credibile, visto che si tratterebbe di ritoccare i termini in base all'aspettativa di vita, dall'altra poco percorribile, sia dal Pd che dalle altre eventuali forze politiche interessate, visto che nei prossimi mesi si entrerà in piena campagna elettorale, con la scadenza della legislatura fissata per il 2018.

Il decreto, infatti, sarebbe oggetto di critiche feroci da parte della popolazione, con il tema della riforma Pensioni che continua a restare un argomento particolarmente delicato, come abbiamo potuto modo di vedere nel corso degli ultimi anni, con la riforma Fornero e l'ex ministro del Lavoro del Governo Monti che sono state pesantemente criticate da parte dei lavoratori e di alcune forze politiche, come ad esempio la Lega Nord di Matteo Salvini.

Ape social e quota 41, boom di domande

A poco più di 24 ore dalla pubblicazione in Gazzetta dei decreti attuativi, per l'anticipo pensionistico agevolato e la quota 41 per i lavoratori precoci è subito boom di richieste. Stando ai primi dati, alle ore 13 di domenica erano già 300 le domande presentate dai pensionandi, nonostante la giornata di sabato e la stessa domenica non siano notoriamente giorni "caldi", soprattutto se si è durante la stagione estiva.

Nei prossimi giorni dobbiamo aspettarci, dunque, un'altra ondata di richieste, a dimostrazione del fatto come le misure sulla flessibilità in uscita dal mondo del lavoro fossero molto attese dagli operai e da quei lavoratori che hanno iniziato prima degli altri la propria occupazione.

Di questo passo, è sempre più probabile lo scenario per cui le risorse destinate al primo anno della sperimentazione si rivelino insufficienti. Ricordiamo che il Governo ha stanziato per il 2017 circa 300 milioni di euro, confermando che qualora fosse raggiunto il tetto limite, le domande verrebbero filtrate in base all'età dei richiedenti. Coloro che risulteranno più vicini ad ottenere la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi ndr) avranno una corsia preferenziale rispetto agli altri.

Manifestazione Cgil, le impressioni dei lavoratori

Alla manifestazione di sabato 17 giugno in piazza San Giovanni erano presenti sia i precoci sia le richiedenti la proroga di Opzione Donna. Così come in passato, anche stavolta i media non hanno concesso una vetrina importante a queste due tematiche, concentrandosi in maniera particolare sulla questione voucher, reintrodotti dal Governo dopo il via libera alla manovrina. Per questo motivo, all'interno del gruppo "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" e "Opzione Donna Proroga al 2018" sono stati espressi sentimenti di rabbia e sconsolazione di fronte ad una situazione che non è cambiata nel corso di questi anni. Rimani aggiornato con le ultime notizie sulle pensioni e sulle eventuali dichiarazioni dei politici rispetto all'eventualità di andare in pensione a 67 anni cliccando il tasto Segui in alto a destra.