Si continua a parlare in maniera incessante dell'argomento riforma Pensioni 2017, diventato ormai una delle tematiche d'attualità che suscitano maggiori discussioni e polemiche. Dopo le parole del presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, per quanto concerne la pensione di cittadinanza, infatti, anche il presidente dell'Inps Tito Boeri ha parlato ma di un altro argomento, non di meno importante: si è espresso in maniera molto chiara sui rischi del blocco della speranza di vita generalizzato, non lasciando alcun dubbio sul suo parere a riguardo.
Riforma pensioni: Tito Boeri si esprime, chiara la sua posizione
Tito Boeri è intervenuto al Gr1 ancora una volta sul dibattito relativo all'ipotesi di bloccare il meccanismo legato alla speranza di vita e quindi di fermare l'incremento dell'età pensionabile a 67 anni come è stato proposto in modo bipartisan da Cesare Damiano e Maurizio Sacconi nelle settimane scorse. Secondo il suo parere impedire o frenare l'aumento dell'età pensionabile non sarebbe un'operazione fatta nell'interesse dei lavoratori più deboli perché le pensioni diventerebbero più basse. Ha continuato affermando che se si dà la possibilità di andare in pensione prima, sarebbero gli stessi datori di lavoro a spingerli a ritirarsi prima dal lavoro e a quel punto i lavoratori si ritroverebbero con delle pensioni più basse, visto il funzionamento del sistema contributivo.
Riforma pensioni: 141 miliardi di euro come aggravio
Dopo le dichiarazioni da parte della Ragioneria Generale dello Stato, quindi, anche Tito Boeri ha confermato che scollegare l'età pensionabile dall'aspettativa di vita potrebbe essere molto pericoloso perché può causare sia effetti in avanti che effetti indietro. Tra l'altro, coloro i quali hanno già dovuto subire l'adeguamento in base alla speranza di vita come verificatosi nel 2013 e nel 2013, direbbero legittimamente: "ma perché noi abbiamo dovuto pagarle?". In più, ad aggravare ancor di più la situazione, ci sarebbe il fatto che si verificherebbe un aggravio di spesa stimato a circa 141 miliardi di euro. Insomma, un'altra situazione molto intricata e che sicuramente porterà innumerevoli discussioni e per ancora molto tempo.
Quale sarà la strada che percorrerà il Governo alla fine? Non ci resta che attendere per capire quali saranno i movimenti ufficiali.
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