Blocco dell'aumento dell'età pensionabile, proroga dell'Ape Sociale, estensione del meccanismo di Quota 41 e revisione della previdenza complementare. Sono questi i punti-chiave che dovrebbero essere affrontati a margine di alcuni incontri fra il Governo Gentiloni e le organizzazioni sindacali e che potrebbero far parte della prossima Legge di Bilancio.
Il Governo presenta il piano da 300 milioni
L'esecutivo, infatti, avrebbe formulato la sua proposta in sette punti; un piano da 300 milioni di euro che non convince del tutto le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil. Si tratta di alcuni temi rimasti irrisolti e che potrebbero salire sul treno della Legge di Stabilità 2018.
Nell'ultimo incontro tenutosi a Palazzo Chigi nei giorni scorsi, infatti, si è parlato del blocco dell'aumento dell'età pensionabile dovuto all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che a partire dal 2019 porterà l'età dai 66 anni e 7 mesi a 67 anni aumentando il requisito anagrafico di ulteriori cinque mesi.
Secondo quanto emerso dall'ultimo vertice, però, saranno 15 le categorie che verranno esentate dagli automatismi dell'aspettativa di vita. Si tratta dei profili che svolgono mansioni particolarmente usuranti e faticose individuate dalla Legge di Stabilità 2017: i facchini, i conduttori di gru, i macchinisti, le maestre d'asilo, i lavoratori del comparto edile, gli operatori ecologici, gli infermieri organizzati in turni notturni e i conducenti di treni ai quali andrebbero ad aggiungersi i lavoratori marittimi, i pescatori, i siderurgici e gli appartenenti al settore agricolo.
Nessun cenno sulla Quota 100 di Damiano
Altro punto fondamentale riguarderebbe la proroga dell'Ape Sociale sino al 31 dicembre 2018 visto che le risorse non sarebbero state del tutto utilizzate. Nessuna proposta in vista, invece, per quanto riguarda la flessibilità in uscita con il meccanismo di Quota 100 tanto sbandierato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che avrebbe garantito l'uscita anticipata a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di contribuzione.
Come anticipato dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, però, verrà affrontato anche il tema inerente alla previdenza complementare dei dipendenti pubblici. "Lavoreremo per definire puntualmente le risposte in modo che ci sia la possibilità di una valutazione complessiva delle tematiche", ha detto ricordando che il prossimo incontro è fissato per sabato 18 novembre.