Vengono definiti "lavori low cost", ma sono tali solo per i datori di lavoro, in quanto per chi li svolge spesso si tratta di mansioni faticose e mal pagate. Il quotidiano "La Stampa" passando al setaccio i dati sui minimi di settore e le informazioni rese da Lavoratori e sindacati ha stilato la triste classifica dei lavori da incubo, con le retribuzioni più basse e talvolta ore di straordinario non pagate.

Ne emerge il quadro di un mondo del lavoro con poche regole e ben poche tutele, dove oltre il 10% dei lavoratori riceve meno di quanto previsto per il salario orario minimo.

I lavoratori meno pagati

I settori meno pagati sono quello agricolo, la ristorazione ed il settore alberghiero, le attività sportive e culturali. Lavapiatti, fattorini e altre figure assunte con contratti atipici, che in teoria sono regolari. Il lavoro di un cameriere di catering o di un fattorino in bicicletta vale meno di sette euro all'ora, e non è questione di capacità o di conoscenze. "La Stampa" cita inoltre l'esempio di un educatore in subappalto dai servizi sociali del Comune di Milano che non supera i mille euro.

Non solo perché le retribuzioni sono basse, ma anche perché talvolta è basso il numero di ore, oppure gli vengono riconosciute meno ore di quelle lavorate. L'inchiesta del quotidiano cita anche il caso di un postino privato in Veneto che spende metà della retribuzione per il carburante necessario per consegnare 15mila missive al mese.

I trucchi per pagare meno

Aggirare controlli e disposizioni contrattuali è più facile di quanto si possa pensare. Un ragazzo trentenne che effettua consegne a domicilio di cibo pronto in bicicletta lavora con un contratto di collaborazione da 5mila euro annuali. La paga è di 5.60 euro lordi all'ora ai quali si aggiunge un incentivo di 1,20 euro lordi per ciascuna consegna.

In un mese riesce a portare a casa 450 euro senza godere di nessuna tutela. Se cade dalla bicicletta svolgendo la propria mansione, oppure si ammala sono fatti suoi.

Stipendi da fame

I portalettere, assunti da operatori privati che sono entrati nel mercato con la liberalizzazione della consegna della corrispondenza sotto i 20 grammi di peso, lavorano il doppio delle ore di un postino statale. In questo ambito talvolta il lavoro è pagato a cottimo e, pur lavorando molto, una volta decurtate le spese è difficile superare i 600 euro mensili. Anche i camerieri del catering non se la passano bene, dovendo affrontare spostamenti non retribuiti per lavorare a ritmi serrati. Il settore più sfruttato è quello agricolo, che oltre ad essere una mansione molto dura ha uno scenario in cui chi lavora vede spesso aggirare le regole.

E questo non avviene solo al Sud, dove esiste il fenomeno del caporalato. Infine il settore delle badanti. Il contratto prevede un minimo mensile di 966 euro a 6,70 l’ora, ma molto spesso chi lavora in questo ambito non va oltre i 500 euro mensili.