Recentemente è stato modificato uno strumento chiamato 'isopensione', che permette ai lavoratori in eccedenza di un azienda di andare in pensione fino a sette anni prima del dovuto, al contrario del limite di 4 anni stabilito in precedenza. Questo strumento serve per facilitare il pensionamento e viene stipulato attraverso un'accordo tra lavoratore e azienda.

Le Pensioni molto basse sono da sempre un problema in Italia. Tante sono infatti le persone anziane che non riesco ad arrivare a fine mese e decidono di 'migrare' all'estero per poter vivere in maniera più serena la loro vita.

Una nuova riforma pare però aprire prospettive più piacevoli a i pensionati italiani. Per alcuni le pensioni del 2018 torneranno ad aumentare. Non si tratta di una decisione presa per motivi politici, ma di un meccanismo che serve ad adeguare le pensioni all'inflazione. Il Ministero dell'Economia ha pubblicato un decreto che pone il tasso di rivalutazione delle pensioni all'1,1% a partire dal 1° gennaio 2018.

Il cambiamento sulle pensioni del prossimo anno

Alcuni cittadini beneficeranno di alcune somme di denaro in più, che non sono comunque delle grandi cifre ma sono sicuramente di aiuto a coloro che con la loro pensione non riesco a completare il mese in tranquillità e serenità. Il decreto si baserà su un dato Istat relativo ai primi nove mesi dell'anno 2017.

In parole povere, a partire dal prossimo anno gli assegni pensionistici cresceranno per 'rimediare' alla perdita di acquisto avuta nel 2017. La somma minima erogata daal'Inps passerà da 501,89 euro a 507,41 euro mensili.

Bisogna però tenere presente. che anche durante il prossimo anno resterà in vigore il meccanismo restrittivo introdotto nel 2013 e prorogato poi nei successivi anni, il quale ha ridotto il costo della vita per i pensionati medio-alti.

A partire dal 2018 dunque, solo le pensioni con quota superiore di 3 volte al trattamento minimo otterranno l'incremento dell'1,1%. Alle pensioni che supereranno di quattro volte la quota, ci sarà un'adeguamento pari al 95%.

Le pensioni dunque aumenteranno in base ad una proporzione dell'importo percepito dal richiedente. Ad esempio, chi riceve 1000 euro, a partire dal primo gennaio vedrà la somma alzare di 11 euro.

Chi percepisce invece 1600 euro vedrà il suo compenso aumentato di ben 16 euro. Non parliamo dunque di grandi cifre, che però distribuite nel corso dell'anno diventano abbastanza gradevole ai pensionati.