Si avvicinano le Elezioni politiche e la riforma Pensioni è senza ombra di dubbio il tema principale, segno che comunque l'Italia è un paese che lotta contro il futuro. Quali sono le proposte elettorali del PD, del Movimento 5 Stelle, della coalizione Forza Italia - Lega - Fratelli d'Italia per le pensioni? Cancellazione della Legge Fornero o correzione di alcuni punti, Quota 40 o Quota 41 o Quota 100, innalzamento delle pensioni minime, potenziamento dell'Anticipo Pensionistico per la pensione anticipata...

tante belle proposte, ma per la più parte le coperture finanziarie sono il problema reale che appare insormontabile. Vediamo dunque le linee principali delle proposte elettorali sulle pensioni per come sono state presentate da Renzi, Berlusconi, Salvini, Di Maio con le loro vive parole durante queste prime settimane di campagna elettorale.

Riforma pensioni 2018, le proposte del PD

Il Partito Democratico pensa ai giovani e nel suo programma elettorale è presente la proposta di una pensione di garanzia da almeno 7-800 euro al mese per i futuri pensionandi. Sinceramente sembra un po' un'idea campata per aria e per attirare voti: certo si deve pensare al futuro, ma proporre un progetto di pensioni che avrebbe concretezza tra 20 o 30 anni (se non di più visto anche il continuo aumento dell'età e dei contributi per andare in pensione), è alquanto azzardato.

Per il presente le proposte del PD per le pensioni 2018 sono il potenziamento dell'APE nelle sue versioni Social e Volontaria per dare maggiori opportunità a più persone di accedere alla pensione anticipata tramite il sistema del "reddito-ponte". Insomma, meglio complicare le cose e tirare in mezzo banche e assicurazioni che intervenire direttamente sulla Legge Fornero. Per le pensioni più basse nel programma elettorale del PD c'è ancora il riordino dei sostegni statali, in ballo da anni.

Come proposte non pare che abbiano particolari problemi di coperture a carico delle casse statali, manca comunque il capitolo previdenza complementare.

Novità pensioni, cosa propone il Centrodestra

La coalizione Forza Italia - Lega - Fratelli d'Italia più i vari partitini tirati dentro a mo' di "gambe di sostegno" è più ondivaga, nel senso che le proposte di riforma pensioni 2018 appaiono di volta in volta un po' diverse se ne parla Berlusconi o Salvini (Meloni non pervenuta).

Di base c'è comunque l'innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro, non si capisce però se appunto solo il trattamento minimo INPS o anche altre forme previdenziali (la pensione di invalidità?). Inoltre la famosa proposta di "pensione da 1000 euro per le nostre mamme" lanciata tempo fa da Berlusconi dovrebbe essere chiarita, visto che a parte questa frase altisonante niente è stato detto (pensione per le casalinghe a 1000 euro pure senza contributi?). Facendo delle stime al ribasso, portare a 1000 euro le pensioni attualmente sotto i 500 euro costerebbe circa 10 miliardi l'anno, che salirebbero a 18 miliardi se si portassero a 1000 euro anche quelle attualmente tra 500 e meno di 1000 e le pensioni di invalidità.

La cancellazione della Legge Fornero è voluta fortemente da Salvini ma Berlusconi ha detto che non si può e che si interverrà su alcuni punti. La Lega punta sulla pensione a Quota 40 (anni di contributi) e a Quota 100 (età + anni di contributi), resta aperta anche la Quota 41 (anni di contributi). La cancellazione totale della Legge Fornero costerebbe 140 miliardi, decisamente improponibile. Da tenere conto anche la proposta del reddito di dignità (di cittadinanza) che fa aumentare a dismisura le coperture finanziarie necessarie per sostenere la realizzazione delle promesse elettorali della coalizione di Centrodestra.

Proposte elettorali Movimento 5 Stelle sulle pensioni

Anche il M5S propone come riforma pensioni il "superamento" della Legge Fornero, da attuarsi tramite la Quota 41 per tutti i lavoratori / tutte le lavoratrici, e l'innalzamento delle pensioni minime a 780 euro al mese, che in caso di due coniugi pensionati sarebbero 1170 euro al mese.

Anche in questo caso sono le coperture il problema (o mistero, visto che Di Maio ne parla solo per sommi capi): tagliare le pensioni d'oro oltre i 5000 euro non sarebbe affatto sufficiente, le stime dicono che si dovrebbero tagliare quelle oltre i 2000 visto che servirebbero almeno 10 miliardi, ma i grillini lo escludono. Come per il Centrodestra, anche per i programmi del M5S va considerata la proposta del reddito di cittadinanza che fa lievitare le coperture necessarie.