Inizia con un’assenza il primo giorno di Scuola del nuovo anno. È quella, pesante, degli insegnanti delle scuole primarie e dell’infanzia che questa mattina Docenti hanno scioperato in segno di protesta contro la disposizione del Consiglio di Stato secondo la quale le maestre e i maestri precari in possesso di un diploma magistrale conseguito prima del 2001/2002 non potranno essere inseriti nelle gae (graduatorie ad esaurimento).

Sono migliaia, secondo quanto riportato dal sindacato Anief, gli insegnanti che hanno aderito allo sciopero, molti dei quali si sono ritrovati questa mattina a Roma davanti al Ministero dell’Istruzione di Viale Trastevere. Diversi sit in si sono svolti anche in altre importanti città italiane, presso gli uffici scolastici regionali di Milano, Bologna, Palermo, Torino, Bari, Cagliari e Catanzaro.

I motivi dello sciopero della scuola

La sentenza relativa ai diplomati magistrali ha infatti sollevato una protesta massiccia, visto che in migliaia vedono a rischio il proprio posto di lavoro. Sono infatti ben 6 mila i neoassunti con riserva interessati dal provvedimento che attualmente stanno superando l’anno di prova o in alcuni casi lo hanno già passato.

A questi si aggiungano i 44 mila inseriti con riserva nelle famose graduatorie ad esaurimento. Numeri che fanno comprendere il perché di un’adesione così massiccia allo sciopero di questa mattina che ha costretto a rimandare a domani il rientro a scuola di molti bambini delle scuole primarie e dell’infanzia, creando non pochi disagi alle famiglie italiane.

La risposta della ministra Fedeli

La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, in un’intervista rilasciata a Sky Tg24, ha precisato di essere in attesa di ricevere delle linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. La richiesta è stata fatta all’Avvocatura dello Stato che dovrà dunque indicare modi e tempi di attuazione della sentenza.

Non appena arriverà un riscontro, ha assicurato la Fedeli, saranno convocate le parti per trovare soluzioni adeguate.

Da parte loro le principali organizzazioni sindacali hanno precisato come sia fondamentale trovare una soluzione che salvaguardi i diritti di tutti. A questo scopo è stata avanzata anche la richiesta di riaprire le graduatorie d’istituto così da permettere l’inserimento degli insegnanti che erano stati esclusi dalla seconda fascia perché inseriti nelle Gae.

Nel caso in cui dal Miur non dovessero arrivare delle risposte convincenti, i sindacati hanno già precisato che, dopo lo sciopero di oggi, continueranno le mobilitazioni, senza tra l’altro escludere la possibilità di far partire anche nuove azioni legali.