Questione del licenziamento delle maestre dalle scuole primarie e dell'Infanzia con diploma magistrale, estromissione delle docenti dalle graduatorie ad esaurimento (gae) e possibile inclusione dal prossimo anno scolastico nelle terze fasce della graduatorie di istituto: è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, facendo anche il punto sul rinnovo del contratto nella Scuola e sugli aumenti degli stipendi dei docenti. Saranno tre mesi importantissimi, fino a marzo 2018, prima delle elezioni, ma la stessa Fedeli ha ammesso che il Governo Gentiloni potrebbe andare oltre anche dopo il voto.

Il problema delle maestre diplomate magistrali è emerso proprio prima di Natale, con la sentenza del Consiglio di Stato che ha deciso che per insegnare nella scuola serva la laurea.

Scuole infanzia ed elementari, ultime notizie oggi: maestre fuori da GaE

E, pertanto, in base alla sentenza stessa, secondo le cifre del ministero dell'Istruzione, 43.600 maestre diplomate magistrale prima del 2001-2002 (rispetto alle 55 mila stimate dai giornali) rischiano di dover abbandonare le graduatorie a esaurimento (GaE) per andare nelle graduatorie di istituto. Questo passaggio non permetterà loro di poter accedere allo scorrimento delle GaE per arrivare all'assunzione di ruolo. In più, tremila maestre (ma potrebbero essere fino a cinquemila) assunte già di ruolo sono a rischio licenziamento.

La Fedeli punta all'incontro che si terrà giovedì prossimo, 4 gennaio 2018 al ministero di Viale Trastevere per fare il punto della situazione con i sindacati. "Ad oggi - spiega la Fedeli - la sentenza non ha effetti immediati su quelle che sono le situazioni giuridiche soggettive degli insegnanti diplomati. La sentenza servirà per uniformare i vari Consigli sulle future sentenze".

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Pertanto, l'ipotesi è quella che tutte le maestre dovranno attendersi, singolarmente, una pronuncia che le metterà fuori dalla scuola, come insegnamento a tempo indeterminato, o come esclusione dalle graduatorie a esaurimento. E' questo un punto confermato dalla Fedeli secondo la quale occorreranno giudizi di merito ciascuno per ogni singola situazione con uniformità rispetto alla recente sentenza del Consiglio di Stato.

Intanto, il ministero dell'Istruzione ha istituito lo scorso 27 dicembre presso l'Avvocatura dello Stato, tramite la Direzione Generale della Scuola, una nota per ottenere l'interpretazione della sentenza dei giudici. Tale interpretazione servirà per conoscere il giudizio sulle situazioni già consolidate. In altre parole, il Miur vuole conoscere come occorrerà agire sulle situazioni pregresse e su tutte le situazioni singole. A specifica domanda, Valeria Fedeli ha anche aggiunto che è assurdo pensare che i tribunali possano decidere chi possa insegnare nelle scuole. Anche se già dal 1990 è stato deciso che per insegnare sia necessario almeno il diploma di laurea. Ma le successive sentenze, anche contraddittorie, hanno creato il caos e, ad oggi, un pregresso difficile da poter sistemare.