La notizia che in queste ore si sta diffondendo sul web a proposito di un presunto assedio dei CAF da parte degli elettori del movimento 5 stelle per la richiesta dei moduli da compilare per ottenere il reddito di cittadinanza promesso dal partito sarebbe un falso o, meglio, una notizia decisamente "gonfiata".

Nessuna coda per il reddito di cittadinanza

E' bastato davvero poco per creare scompiglio sul web e tra gli elettori, ancora dubbiosi circa l'esito delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo: a Giovinazzo, un comune della città metropolitana di Bari, in Puglia, decine di disoccupati si sarebbero precipitati presso i Centri di Assistenza Fiscale per ottenere i moduli da compilare per il reddito di cittadinanza promesso dal Movimento Cinque Stelle, tentando di far valere i propri diritti al grido di: "Ha vinto il Movimento, dateci i moduli per il reddito di cittadinanza".

La prima testata a far circolare la notizia è stata la Gazzetta del Mezzogiorno, che ha parlato di un vero e proprio "assedio". La notizia è stata poi ripresa da Repubblica, e da lì ha cominciato a fare il giro del web.

In un'Italia spaccata, dove gli elettori si sono divisi tra Centro Destra (al Nord) e Movimento 5 Stelle (al Sud), la notizia di un "assedio" dei CAF della provincia di Bari per la richiesta del reddito di cittadinanza a nemmeno una settimana dalle elezioni è servita a chi in queste ore sta diffondendo la voce di una presunto schieramento del Sud del Paese dalla parte del M5S per il solo scopo di ottenere al più presto il reddito promesso dal partito; i motivi sarebbero i più disparati, dalla grave crisi economica in cui versano alcune regioni del Sud alla supposta mancanza di volontà dei meridionali di cercare un lavoro.

La notizia è però una fake news. Perché, infatti, l'assedio dei CAF avrebbe dovuto riguardare un unico comune?

La conferma di una dipendente del CAF

Il Post e Repubblica hanno avuto modo di intervistare la dipendente di un CAF, che ha parlato di "poco meno di una cinquantina di persone", per lo più giovani non particolarmente istruiti e in cerca di lavoro, che si sono recati al CAF per richiedere informazioni sul reddito di cittadinanza, senza, tra l'altro, fare alcuna considerazione politica da elettori "traditi".

La consulta nazionale dei CAF ha inoltre ribadito che le presunte code sarebbero da riferirsi a quelle per la richiesta dei modelli ISEE e non del reddito di cittadinanza.