A più di 36 ore dalla chiusura dei seggi di queste elezioni politiche 2018, sono finalmente disponibili i dati definitivi (ad esclusione della Val d’Aosta) sulle percentuali e sui seggi ottenuti dalla varie forze politiche. Sia alla Camera che al Senato la coalizione di centrodestra può disporre del numero maggiore di scranni, anche se non sufficiente a formare una maggioranza di governo. Primo movimento politico resta naturalmente il M5S, costretto comunque a cercare alleanze ed accordi per arrivare a Palazzo Chigi. Intanto, decine di candidati cosiddetti Vip, sconfitti nei collegi uninominali, entrano lo stesso in parlamento attraverso i listini bloccati nella quota proporzionale.
Vediamo chi sono.
I risultati alla Camera: percentuali e seggi
Sui 630 seggi disponibili nella Camera dei Deputati, solo 23 sono ancora da assegnare, quelli della Val D’Aosta. Dei restanti 607, 260 vanno alla coalizione di centrodestra (151 dal proporzionale e 109 dal maggioritario). La Lega di Matteo Salvini è la naturalmente la lista più premiata da queste Elezioni politiche, ma alla coalizione mancano ancora 56 seggi per riuscire a raggiungere la fatidica soglia di 316. Il M5S si aggiudica, invece, 221 poltrone, risultato ottenuto sommando i 133 seggi del proporzionale con gli 88 del maggioritario. Il centrosinistra si ferma a 112 seggi, con 86 ottenuti dal Pd nella quota proporzionale, 2 dalla Svp e 24 dall’intera coalizione nel maggioritario.
La pattuglia di Liberi e Uguali, infine, si deve accontentare di soli 14 seggi.
I risultati al Senato
Anche a Palazzo Madama mancano da assegnare pochissimi seggi. Sui 315 disponibili al Senato, infatti, solo 7 restano ancora incerti. Sopra a tutti c’è sempre la coalizione di centrodestra con 135 seggi totali (77 provenienti dalla quota proporzionale e 58 da quella maggioritaria).
Segue il M5S con 112 (rispettivamente 68 e 44). Crolla il centrosinistra che riesce ad aggiudicarsi solo 57 seggi (44 più 13). Chiude il conto LeU con 4 rappresentanti.
Tutti i nomi dei big ripescati
Tra le centinaia di parlamentari eletti ce ne sono molti che, pur perdendo la sfida diretta nei collegi dove erano candidati, riescono comunque a strappare un seggio grazie ai listini bloccati della quota proporzionale.
I fortunati ripescati appartengono quasi tutti a Pd o LeU, ma ci sono casi di ‘miracolati’ anche in M5S e centrodestra. Tra i Dem spiccano i nomi degli ex ministri Roberta Pinotti, Dario Franceschini, Marco Minniti, Maurizio Martina, Andrea Orlando e Valeria Fedeli. A questi vanno aggiunti dirigenti di primo piano del Nazareno come Matteo Orfini, Debora Serracchiani e nomi di spicco come Piero De Luca e Lucia Annibali. Emblematico il caso di LeU che, nonostante la sonora sconfitta, riesce a mandare in parlamento Pietro Grasso, Laura Boldrini e Pier Luigi Bersani. Anche il centrodestra ha i suoi ripescati di lusso, come nel caso di Alberto Bagnai e Claudio Borghi (entrambi candidati della Lega), e delle forziste Michaela Biancofiore e Sandra Lonardo Mastella. Nella lista non poteva mancare neanche il M5S che ‘salva’ nel listino bloccato il giornalista ex leghista Gianluigi Paragone.