A diverse settimane dall'inizio dei corsi universitari per l'acquisizione dei 24 cfu in materie antro-psico-pedagogiche ai fini dell'accesso al concorso Scuola 2018 permangono ancora numerosi dubbi sulle effettive modalità di accertamento degli esami e sul peso che il percorso di acquisizione dei 24 CFU avrà sulla graduatoria finale del concorso.

24 CFU per l'insegnamento: a chi è rivolto il percorso

Non tutti gli aspiranti insegnanti dovranno acquisire i 24 Cfu in materie antro-psico-pedagogiche. Il Miur ha infatti annunciato che saranno banditi tre concorsi: per chi è già in possesso di abilitazione; per chi, non abilitato, può vantare tre anni di insegnamento (anche non consecutivi) nella scuola pubblica e/o paritaria (più precisamente 180 giorni giorni di servizio all'anno) negli ultimi otto anni, dei quali almeno uno per la classe di concorso per la quale intende concorrere; per chi, infine, non è in possesso dei requisiti suddetti e concorre col solo titolo di studio e i Cfu richiesti dalla propria classe di concorso.

Soltanto questi ultimi, che rappresentano però la stragrande maggioranza degli aspiranti, dovranno acquisire in tempo utile i 24 Cfu.

Il Miur non ha ancora informato su eventuali scadenze; si presume che il concorso, per questi ultimi, non sarà bandito prima dell'autunno 2018.

Il peso che avranno i 24 Cfu sulla graduatoria finale del concorso

Col decreto del 10 agosto 2017, n. 616, il Miur ha stabilito che gli aspiranti insegnanti che non possono vantare tre anni di insegnamento pregressi dovranno acquisire ventiquattro Cfu in materie antro-psico-pedagogiche. E' possibile sostenere tre esami da 8 Cfu ciascuno o 4 esami da 6 Cfu ciascuno (e le diverse università italiane si sono organizzate di conseguenza).

Gli ambiti dei 24 Cfu sono: pedagogia, psicologia, antropologia, metodologie e tecnologie didattiche per l'insegnamento. Per accedere al concorso occorrerà possedere ventiquattro Cfu in almeno tre dei quattro ambiti suddetti. La votazione finale non avrà alcun peso ai fini dell'accesso al concorso.

24 Cfu e didattica dell'insegnamento: quali esami scegliere

Sui social girano voci contrastanti in merito agli esami appartenenti alla categoria "metodologie e tecnologie didattiche dell'insegnamento": nelle ultime settimane c'è chi si sta chiedendo se la scelta di determinati esami influirà sulla possibilità di accesso al concorso per una specifica cdc.

Anzitutto occorre ricordare che, stando alle direttive del Miur, occorre selezionare almeno tre ambiti dei quattro precedentemente elencati (purché si raggiungano ventiquattro CFU totali); ne consegue che l'aspirante potrà concentrarsi sui primi tre ambiti, senza che vi sia la necessità di sostenere un esame dell'ambito "metodologie e tecnologie didattiche dell'insegnamento".

Qualora l'aspirante decida invece di sostenere uno o più esami relativi a tale ambito, dovrà farlo in maniera coerente con i settori scientifico-disciplinari previsti dalla classe di concorso per la quale vorrà concorrere.

A tal proposito, il Miur ha rilasciato insieme al decreto l'allegato B, con tutti i settori scientifico-disciplinari che fanno riferimento alle diverse classi di concorso.

Chi fosse orientato nella scelta di uno o più esami dell'ambito "metodologie e tecnologie didattiche" dovrà pertanto controllare che il/gli esame/i scelto/i sia coerente con quanto richiesto, che appartenga cioè a uno dei settori scientifico-disciplinari che fanno riferimento alla classe di concorso per la quale si intende concorrere.