Sta per arrivare una importante scadenza per quanto riguarda una misura previdenziale di cui tanto si parla. Sono imminenti le scadenze dei termini per presentare le istanze per farsi certificare il diritto alla pensione anticipata con quota 97,6, la misura che si rivolge a lavori usuranti o lavori organizzati in turni con notturno compreso. Il prossimo primo maggio scadranno le istanze da presentare all’Inps per quanti chiudono i requisiti nel 2019.

In virtù di una importante e recente circolare dell’Inps che riguarda da vicino questa misura, occorre fare chiarezza su come raggiungere i requisiti per quanto riguarda i lavoratori cosiddetti notturni, che sono quelli interessati dalla comunicazione dell’Istituto. Molti che magari credevano di non centrare il traguardo, per via di una importante novità dell’Inps potrebbero riuscire a rientrare nella misura l’anno venturo e pertanto, hanno ancora pochi giorni per presentare la fatidica istanza.

Circolare Inps e rivalutazione dei contributi

Oltre che lavoratori alle prese con le attività usuranti, la misura si applica a coloro i quali svolgono una attività lavorativa organizzata in turni di dodici ore che comprendono il periodo intercorrente tra le 24:00 e le 05:00 del mattino.

La misura prevede l’uscita dal lavoro anticipata all’età minima di 61 anni e 7 mesi ed alla contribuzione previdenziale minima di 35 anni. Parliamo di requisiti minimi perché contestualmente c’è da raggiungere anche la quota prestabilita che nel lavoro notturno varia in base a quante giornate lavorative all’anno si svolgono nelle ore considerate come notturne. Per raggiungere il numero di giornate utili affinché un anno di lavoro venga considerato utile alla misura, il meccanismo diventa più facile dopo la circolare 59/2018 dell’Inps. Infatti ogni giornata di lavoro notturno verrà considerata per 1,5 volte.

Il requisito delle giornate

Come dicevamo, per entrare nell’anticipo in regime usuranti un lavoratore che svolge attività in turni deve averne svolti almeno 64 per anno di lavoro e per la metà della vita lavorativa o per 7 degli ultimi 10 anni.

per coloro che hanno tra le 64 e le 71 giornate di lavoro notturno per anno, la quota da raggiungere è la 99,6. Per chi invece ha tra 72 e 77 giornate di lavoro simili, la quota è 98,6, mentre per chi ha un numero di notti lavorate superiore, la quota è 97,6. Evidente che dopo la comunicazione dell’Inps, raggiungere queste quote, dove sono valide anche le frazioni di anno, appare più semplice. In pratica basterà aver lavorato solo 50 notti per vedersi riconoscere 75 giornate di lavoro notturno. In sintesi, chi entro la fine del 2019 avrà raggiunto 61,7 anni di età, 35 di contributi e la quota prestabilita, oltre naturalmente alla durata di queste attività (7 anni degli ultimi 10 o la metà della vita lavorativa), deve presentare istanza all’Inps.

Si tratta della domanda propedeutica a quella di pensione vera e propria. Infatti dopo l’istanza l’Inps certificherà il fatto che l’interessato abbia davvero i requisiti per la anticipata e comunicherà allo stesso le successive date dove presentare la domanda nonché quella di decorrenza della pensione.