Settimana intensa quella appena iniziata: il Governo, infatti, dovrà fare il punto della situazione sulle misure da inserire nella nuova Legge di Stabilità che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019. Resta sul tavolo di Palazzo Chigi la misura tanto gettonata degli utilimi tempi, ovvero, la cosiddetta quota 100 che potrebbe essere la soluzione per superare in via definitiva la precedente Riforma Fornero.
Circa 2,5 miliardi potrebbero non bastare
L'esecutivo giallo-verde sarà chiamato nei prossimi giorni a decidere sul da farsi oltre a quantificare le risorse necessarie da destinare agli interventi in materia previdenziale.
Come riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", per la tanto attesa Quota 100 potrebbe essere destinata una cifra che va dai 2 ai 2,5 miliardi di euro anche se non sarebbe sufficiente a soddisfare le esigenze della maggior parte dei lavoratori italiani che nel 2012 hanno dovuto fare i conti con le rigide norme dettate dalla Legge Fornero.
Il Governo studia la Quota 100 'modulabile'
Difatti, per garantire l'uscita anticipata ad una platea più ampia di lavoratori occorrerebbe una cifra che si aggira intorno ai 7-8 miliardi di euro all'anno che per il Governo sarebbe difficile a reperire. Per questo motivo il Governo Conte sta studiando due ipotesi al fine di consentire l'uscita anticipata a migliaia di lavoratori in attesa della riapertura dei lavori per la nuova Legge di Bilancio.
In primis, si starebbe ipotizzando l'introduzione di una Quota 100 'modulabile' che prevede diverse modulazioni nella somma fra l'età anagrafica e l'anzianità contributiva tenendo conto del settore di provenienza dei lavoratori; uno strumento che potrebbe risultare utile per la gestione degli esuberi nelle aziende.
L'altra ipotesi, invece, si concentra sull'introduzione di vincoli molto più rigidi che portererebbero all'uscita a partire dai 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi oltre al ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo e la possibilità di utilizzare solo due anni di contributi figurativi. Sempre secondo quanto riferisce "Il Sole 24 Ore", il Governo starebbe pensando di mettere sul tavolo solo un massimo di 2,5 miliardi di euro per finanziare Quota 100 e, nel caso in cui le risorse non fossero sufficienti, un altro miliardo potrebbe essere ricavato dal blocco del cosiddetto Ape Sociale per il quale è attesa un'ulteriore proroga.