Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 3 settembre 2018 vedono proseguire la battaglia sui conti sia esternamente al Paese che internamente, ed anche nella stessa maggioranza. Dalla Commissione UE Moscovici ha avvisato negli scorsi giorni circa la necessità di una correzione strutturale e di non superare i vincoli di bilancio. Il Ministro del Lavoro Di Maio non sembra però intenzionato ad un ripensamento in merito alle promesse elettorali, tra cui la flat tax, il reddito e le pensioni di cittadinanza ed il graduale superamento della legge Fornero.

Anche il Vice Ministro all'Economia di area leghista Massimo Garavaglia parla di possibile sforamento sul tetto del 3%, mentre il Ministro Tria esprime maggiore cautela e spiega che le riforme verranno realizzate mantenendo i conti in equilibrio.

Moscovici (Commissione UE): saremo costruttivi ma serve una correzione strutturale

"Saremo costruttivi nelle discussioni sul bilancio, nonostante il tono in alcuni casi scortese verso di noi. Ma una correzione strutturale corposa per i conti 2019 sarà necessaria". È quanto ha affermato negli scorsi giorni al Sole 24 Ore il Commissario UE Pierre Moscovici, parlando degli interventi in preparazione con la prossima legge di bilancio 2019. Il tecnico europeo fa trapelare la propria preoccupazione per le ipotesi che si sono diffuse negli scorsi giorni, evidenziando che uno scenario nel quale il tetto sul deficit del 3% venisse sforato creerebbe per il Paese "difficoltà che non voglio immaginare".

Resta evidente che già gli interventi sul reddito e sulle pensioni di cittadinanza assieme a quello sulla flessibilità previdenziale rischiano di avere un impatto elevato sul bilancio, mentre sullo sfondo crescono le tensioni sui mercati.

Riforma previdenziale e del welfare: le priorità per Di Maio nonostante la salita dello spread

Nel frattempo ieri è tornato ad esprimersi anche il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, spiegando qual è la propria posizione rispetto alle promesse elettorali. Secondo quanto ha riportato al Fatto Quotidiano, si punterà a mantenere le promesse in merito a flat tax, reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero.

"Le dobbiamo portare avanti" ha quindi ribadito l'esponente pentastellato, spiegando che "non ci sono indici che ci testimonieranno quanto stia bene questo Paese, sarà il sorriso dei cittadini a stabilire se staremo lavorando bene". Una dichiarazione che sembra anche una risposta a quanto aveva affermato in precedenza il Ministro dell'Economia Tria, il quale ha invece sostenuto che "le riforme vanno realizzate nell'ambito dell'equilibrio dei conti". Insomma, al momento non è chiaro quale sarà l'effettiva linea adottata dal Governo, mentre per mettere la parola fine sulla vicenda bisognerà probabilmente attendere di poter leggere il testo della legge di bilancio 2019.

Garavaglia (Lega): pronti a sforare il 3%

Anche nell'area leghista della maggioranza lo spread ed il tetto sul deficit al 3% non sembrano spaventare eccessivamente rispetto alle promesse elettorali, ed anzi si parla apertamente di un possibile sforamento per gli investimenti in opere pubbliche. "Abbiamo la possibilità di farcela ma per riuscirci dobbiamo essere credibili e uniti" ha spiegato al Quotidiano.net Massimo Garavaglia, Viceministro all'Economia per la Lega. In merito ai rapporti con gli alleati, l'esponente del Governo ha parlato di divergenze che sembrano grosse sulle pensioni d'oro. "Il punto è stabilire cosa s’intende per pensioni d’oro, si parla di una soglia di quattromila euro.

L’eventuale taglio non deve dipendere dalla cifra ma solo dai contributi versati". Ma Garavaglia tende comunque a tranquillizzare, parlando di divergenze superabili, "anche se in ogni squadra ognuno gioca la sua partita".

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