Le ultime notizie sulla riforma Pensioni ad oggi, martedì 18 settembre, parlano del vertice di oltre tre ore che si è tenuto ieri sera, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria insieme ai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oltre al titolare del dicastero degli Affari europei, Paolo Savona. Come riportato da 'Il Sole 24 Ore', si è trattato di un vertice dove non sono mancate le tensioni sulle due questioni principali che stanno rischiando di dare origine ad una frattura all'interno della maggioranza: da una parte il reddito di cittadinanza voluto fortemente dal Movimento Cinque Stelle, dall'altro la pace fiscale sul quale insiste la Lega.
Vertice Governo Conte: M5S rilancia pensioni minime a 780 euro per tutti
Il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha dichiarato: 'Avanti con tagli e scelte coraggiose', l'obiettivo è quello di mantenere le promesse fatte. Il problema, però, è che mantenere le promesse fatte, costa, eccome se costa. Sulle pensioni minime, per esempio, Di Maio ha rilanciato i 780 euro 'per tutti', un provvedimento che, a conti fatti, rischia di sforare il tetto dei 10 miliardi. Secondo i calcoli del partito pentastellato, il solo intervento sulle pensioni sociali implicherà una spesa di 2 miliardi. Il partito del Carroccio storce il naso e Di Maio allora rilancia: 'Ma è nel programma di Governo e lo sappiamo sia noi che la Lega'.
Di Maio: 'No a qualsiasi tipo di condono sulla pace fiscale'
Contrasti Lega-M5S anche per quanto riguarda la pace fiscale, in quanto DI Maio ha ribadito il proprio no a qualsiasi tipo di condono. L'obiettivo del Movimento Cinque Stelle è quello di aiutare le fasce deboli dei cittadini, non quello di dare a mano a chi si è portato i soldi all'estero ed ora intende farli rientrare.
Pensioni, verso Quota 100 ma con paletti: costerà non meno di 6-8 miliardi
C'è poi il capitolo vero e proprio riguardante le pensioni, quello che sta più a cuore ai lavoratori, quello che riguarda l'uscita pensionistica anticipata. Si è parlato ancora di Quota 100 secondo la proposta 'salviniana', vale a dire con i 62 anni di età anagrafica e i 38 anni di versamenti contributivi.
Una misura che, comunque, non costerà meno di 6-8 miliardi nella Legge di Bilancio 2019. Le risorse da mettere a disposizione per il superamento della legge Fornero rappresenta uno dei punti più delicati: a questo proposito, c'è da segnalare come stiano circolando insistentemente delle voci in merito alla possibile introduzione di alcuni vincoli come quello relativo alla contribuzione figurativa (massimo due anni). Un altro punto che andrà chiarito sarà quello relativo a Quota 100 come strumento da utilizzare in caso di crisi aziendale. Non mancano, dunque, le tensioni in seno alla maggioranza: la Legge di Bilancio 2019 rappresenterà, senza dubbio, una cartina al tornasole per la 'tenuta' politica del Governo Conte.