La Legge di Bilancio 2019 rappresenterà un severo banco di prova per la tenuta del nuovo Governo, anche e soprattutto per quanto riguarda l'argomento Pensioni. La tensione resta alta, anche se si continua a negare qualsiasi ipotesi di spaccatura con il ministro dell'economia Tria. Il quadro non è certamente roseo, come sottolinea 'Il Sole 24 ore': fisco, pensioni e reddito di cittadinanza saranno costretti a rientrare in un budget che non potrà andare oltre i dieci, massimo dodici miliardi complessivi.
Governo pensa a quota 100 per gli over 62 ma non mancano le divergenze
Il Movimento Cinque Stelle sta spingendo sul reddito di cittadinanza che, però, tenendo conto delle scarse risorse a disposizione, dovrebbe, a questo punto, limitarsi ad una spesa pari a 4-4,5 miliardi, appena sufficiente per dare attuazione ai capitoli iniziali del progetto, vale a dire la riforma dei centri per l'impiego e l'aumento delle pensioni minime.
Ed è proprio sulla questione reddito di cittadinanza che si rischia di creare attrito con il ministro Tria. Luigi Di Maio continua a giurare che con il numero uno dell'Economia italiano non esiste alcuna divisione e che si continua a lavorare insieme per trovare le soluzioni necessarie.
Resta il fatto che la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, non esita a ricordare che, nel caso in cui dovesse saltare il reddito di cittadinanza, i problemi arriveranno per tutto il Governo, non solamente per il ministero dell'Economia.
La Lega, come ribadito dal segretario Matteo Salvini nella trasmissione 'Porta a porta', considera prioritaria l'anticipo pensionistico per tutti gli over 62 con l'introduzione di quota 100.
Il costo della nuova misura, secondo il partito del Carroccio, dovrebbe limitarsi a 7 miliardi di euro: non è di questo avviso il centro studi Tabula che parla di una spesa quasi doppia, almeno 13 miliardi.
Quota 100 per gli over 62: Furlan 'Buona base di confronto', Armiliato 'Donne ancora penalizzate'
Le affermazioni di Salvini su Quota 100 a 62 anni hanno rilanciato il dibattito politico sulla riforma pensioni.
La segretaria generale Cisl, Anna Maria Furlan, ospite di La7, ha sottolineato come la proposta salviniana rappresenti una buona base di confronto, considerando anche l'ipotesi quota 41,5 senza vincoli di età, a favore dei lavoratori precoci. 'L'importante è avere un confronto' sottolinea la Furlan che, tuttavia, ricorda come il suo sindacato abbia partecipato alla modifica di alcune strutture della Legge Fornero attraverso l'Ape Sociale.
Critico, invece, il giudizio di Orietta Armiliato di Comitato Opzione Donna Social, la quale ricorda come la proposta dei 62 anni di età e 38 di contributi vada, comunque, a penalizzare le donne in quanto la carriera discontinua delle lavoratrici non permette il raggiungimento dell'obiettivo dei 38 anni di contributi, tanto più che i contributi figurativi, come quelli legati alla maternità, non verranno probabilmente presi in considerazione.