Non ci sono buone notizie per tutti quei lavoratori che ormai da anni attendono un meccanismo di uscita anticipata volto a contrastare le rigide norme dettate dalla precedente Riforma Fornero. Difatti, a causa dell'insufficienza di risorse, la quota 100 tanto sbandierata dal Governo giallo-verde potrebbe essere solo una misura in via sperimentale da rinnovare di anno in anno se ci saranno ulteriori fondi.
Il Governo istituisce le finestre trimestrali
Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria lo aveva accennato qualche giorno fa parlando di una ridefinizione temporanea delle condizioni per il pensionamento oltre alla creazione di nuove finestre trimestrali per l'accesso al pensionamento anticipato. La prima, infatti, dovrebbe aprirsi ad aprile, la seconda a luglio per poi arrivare alla terza che si aprirà ad ottobre e per finire, l'ultima finestra è fissata per il mese di gennaio 2020. L'obiettivo del Governo consiste nel consentire ai lavoratori più anziani di lasciare in anticipo l'attività lavorativa per dare maggior spazio alle giovani generazioni. Lo stesso ministro dell'Economia Tria, però, non ha parlato di una riforma strutturale che possa dare la possibilità a tutti i lavoratori di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.
Quota 100 potrebbe essere solo per il 2019
La conferma è arrivata anche dall'agenzia di rating Moody's, secondo la quale la misura potrà essere applicata solo per il 2019. "A quanto ci risulta il ritiro anticipato è studiato per essere applicato solo nel 2019. Ma anche a noi sembra poco probabile", ha confermato l'Investors Service analysts di Moody's.
Stando a quanto riportato da Il giornale, infatti, i costi per l'applicazione della quota 100 ammonterebbero a circa 6,7 miliardi di euro con un deficit al 2,4 %. Un onere che potrebbe rivelarsi insufficiente per coprire l'intera spesa e per mettere in atto interventi come la Quota 41, la proroga del regime sperimentale donna, il meccanismo della quota 100, la nona salvaguardia per gli esodati e il reddito di cittadinanza.
Non è escluso, infatti, che il cantiere della Legge di Stabilità possa rimanere aperto anche dopo l'approvazione da parte del Parlamento. Il ministro dell'Economia Tria, in una lettera inviata alla Commissione europea ha spiegato che si potranno apportare delle correzioni alla Legge di Stabilità nel caso in cui i costi siano diversi da quelli ipotizzati finora.