Confermato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro domestico. Dopo il precedente, valido dal 2013 al 2016, dopo 4 anni di vuoto contrattuale è arrivato il rinnovo del contratto. Le associazioni di categoria, Domina, Fidaldo, Adlc, Assindatcolf, Adld, Filcams-Cgil, Uiltucs, Federcolf e Fisascat-Cisl, hanno raggiunto l'intesa sul nuovo contratto collettivo.
E sono molte le novità introdotte nel nuovo documento che avrà validità dal 1° ottobre prossimo e fino al 31 dicembre del 2022. Oltre agli aumenti tabellari che dovrebbero iniziare ad essere validi a gennaio 2021, vengono previsti aumenti e indennità già dal prossimo 1° ottobre 2020, soprattutto per le baby sitter. Per loro adesso viene imposto un unico livello di inquadramento. Inoltre, il nuovo Ccnl prevede aiuti alle famiglie alle prese con le badanti notturne, sulle quali i contributi previdenziali godranno di un lauto sconto.
La baby sitter va inquadrata nel livello BS
Dal 1° ottobre 2020 per le famiglie che hanno alle dipendenze una baby sitter o devono assumerne una, il Ccnl prevede un unico livello di inquadramento.
Infatti la baby sitter andrà assunta ed inquadrata nel livello Bs. Si tratta di una novità che va nell'indirizzo della semplificazione, poiché vengono eliminate le tre tipologie di inquadramento previste fino ad oggi. Resta solo il livello B Super, perché vengono eliminati i livelli A Super, cioè quello in cui si inquadravano baby sitter con mansioni temporanee e saltuarie e il livello C Super nel quale venivano inquadrate le badanti che avevano come mansione quella di assistere bambini sotto il terzo anno di età. Il livello unico di inquadramento per la baby sitter prevede anche una indennità appannaggio della lavoratrice. L'indennità è pari a 0,70 euro in più per ora di servizio, nel caso di baby sitter non convivente e di 115,76 euro al mese in più per la baby sitter convivente.
Queste le regole per le nuove assunzioni, mentre per le vecchie, se inquadrate al livello As o Cs occorre integrare le assunzioni e correggerle alla luce delle ultime novità. Va da se che per chi percepiva una retribuzione superiore ai nuovi minimi, perché assunta in livello Cs, nulla cambia perché l'indennità prevista viene assorbita.
Badanti e famiglie, il nuovo Ccnl fa risparmiare qualcosa
Dal 1° gennaio 2021 alla badante convivente che assiste un anziano autosufficiente, dovrà essere aumentato il salario mensile di 12 euro. Questo ciò che è stato deciso nel nuovo Ccnl per consentire il recupero dello 0,20% sull'aumento dell'indice inflattivo Istat del periodo che va dalla sottoscrizione del precedente contratto (il 2013) ad oggi.
L'aumento di 12 euro vale per le badanti assunte nel livello Bs, ma naturalmente, come si legge sul sito di Assindatcolf (uno dei sindacati che hanno firmato l'intesa), dove tra l'altro è caricato anche tutto il nuovo Ccnl, sono anche previsti incrementi di retribuzione anche per tutte le altre figure contrattuali, anche assunte ad ore.
Novità importanti anche per le famiglie che hanno bisogno di un’assistenza per tutte le 24 ore della giornata. Famiglie che hanno necessità di far assistere il proprio anziano sia di giorno che di notte. I contributi previdenziali per la badante notturna costeranno di meno per le famiglie. Il nuovo Ccnl prevede infatti che per le badanti notturne e per quelle che svolgono le cosiddette "prestazioni esclusivamente di attesa", si tenga conto di un orario convenzionale di 8 ore per la badante notturna e di 5 ore per le prestazioni di attesa.
Significa che saranno queste le ore su cui le famiglie dovranno versare i contributi. Per le famiglie questo significa risparmiare circa 25 euro a settimana di contributi versati, pari a circa 24 ore di orario di lavoro, se si ha bisogno della badante notturna, e di 37,44 euro se si ha bisogno di una lavoratrice per prestazioni di attesa. In parole povere, risparmi tra i 1.300 ed i 1.950 euro l'anno.