Il mondo politico è in continuo fermento per l'approssimarsi della discussione sulla riforma del Senato. I contatti tra i politici si intensificano, ma questa volta, a differenza delle altre ricorrenze simili, colgo nell'aria molte novità:
- La prima è che il Pil italiano compie dei balzi in avanti, inaspettatamente, con previsioni di aumento anche per il prossimo anno 2016.
- La seconda è che la manovra economica si aggira intorno ai 27 miliardi, con previsione di cancellazione delle tasse sulla casa, senza necessità di sforare. Inutile dire che si tratta di una decisione saggia e gradita. La revisione degli estimi catastali sconvolgerebbe tutta l'economia del Paese, perché si avrebbero delle rendite con aumenti da tre a quattro volte.
- La terza è che non vi sarà nessun aumento di tasse. A partire invece dal 2017 si parlerà della "digital tax" o "Google tax" in modo da far pagare le tasse ai colossi informatici, nei luoghi dove operano.
Sforzi per trovare accordi con la minoranza PD
Resta il nodo politico delle Riforme che, di fatto, è nelle mani del presidente del Senato: dott.
Piero Grasso. Ad oggi nessun commento sulla linea che intende seguire, ma è anche comprensibile, in attesa di eventuali accordi all'interno del PD e con altri partiti. Essendo riforme di un certo peso, è giusto procedere con cautela per evitare ulteriori polemiche.
Sicuramente ci saranno margini per un aggiustamento, fermo restando il rispetto dell'art. 2 già approvato, di cui il Premier esclude ogni possibilità di modifica. Io insisto nel dire che il dialogo interno avviato con la minoranza dem deve continuare ed insieme trovare una soluzione condivisa. Sarebbe una dimostrazione di democrazia.
Entrambe le formazioni interne del PD, in fondo, vogliono la stessa cosa: la riforma del Senato.
Su "La Repubblica" del 15 settembre 2015 si legge, che la senatrice Finocchiaro dichiara che, in Commissione, sono inammissibili modifiche all'art. 2 già citato. L'accordo, tanto richiesto dalla minoranza dem, diventa sempre più difficile, tanto da creare uno strappo tra governo e dissidenti. Continuiamo il nostro discorso, con ottimismo, sperando che si possa chiudere bene la vicenda per entrambe le parti. È una prova molto importante, quella in atto, la quale, a seconda del risultato, determinerà una nuova linea politica.