Oramai è tristemente noto il caso di Tiziana Cantone, la giovane donna che si è suicidata dopo non aver superato l'umiliazione per la condivisione di video hard amatoriale che la vedevano protagonista. Doveva essere un gioco, qualcosa di privato, ma è diventato, pubblico, virale, insostenibile. Quei video si sono diffusi, velocemente, troppo velocemente ed ovunque, ben oltre i telefonini a cui dovevano essere originariamente diretti.

Ben oltre la Campania, in tutta Italia con telefonini ma anche noti portali di video porno. Al momento nessuno si è preoccupato troppo della situazione, di certo non i media tradizionali, il caso di Tiziana era un caso da Social Media, da nuove tecnologie di cui il re incontrastato è sempre Facebook. Ma la vita per Tiziana è cambiata, similarmente a quanto avvenne agli albori della diffusione di Internet con Chiara da Perugia, che sfociò in tribunale al pari di Tiziana, ma per fortuna non ebbe gli stessi risvolti tragici.

La vita di Tiziana in ogni caso è cambiata, diventando l'emblema del poco di buono, come se nessuno nel privato facesse cose anche ben più gravi.

Vivere nel suo piccolo paese per lei era diventato impossibile, vivere come Tiziana era diventato impossibile e per questo ha cambiato città e nome, ma non è riuscita a lasciarsi alle spalle il dolore e l'umiliazione per quello che era successo.

Tiziana non ha retto al dolore e alla fine si è tolta la vita, mentre il tribunale ha chiesto l'archiviazione per i quattro ragazzi che hanno diffuso il video.

Una probabile ingiustizia, a cui fa seguito però la rivoluzionaria condanna per facebook che avrebbe dovuto rimuovere celermente i video.

Segnalazioni a Facebook, realmente utili?

A questo punto viene quasi spontaneo porsi dei dubbi sulla reale utilità del servizio segnalazioni di Facebook. Troppo spesso si vedono gruppi che inneggiano all' odio razziale, contro gli animali, inneggianti addirittura la pedofilia.

Il sistema segnalazioni non è sempre efficiente e prima di una reale rimozione di contenuti servono parecchie segnalazioni e parecchi giorni. Nonostante questo facebook si erge a contrastatore del cyberbullismo.

Femminicidio Bianco

La realtà è che il caso di Tiziana si deve porre allo stesso piano dei femminicidi fisici,  perchè l'essere annientata, umiliata, devastata da una situazione simile è al pari dell' essere presa a botte, anche se i segni non sono immediatamente visibili. Ci siamo sentiti un po' tutti in pena per Tiziana, un po' tutti colpevoli, un po' tutti giustizialisti. Almeno fino a quando non sono incominciate a girare le foto del telefono di Diletta Leotta.