Con leggerezza e superficialità di chi crede di poter dire sempre quello che pensa,Padre Giovanni Cavalcoli afferma che i terremoti che stanno devastando il nostro Paese sono la conseguenza e ilcastigo divino per i peccati commessi dall'uomo, come le unioni civili e l'omosessualità. Inutile dire che la risposta a queste sue parole non si è di certo fatta aspettare. Le popolazioni già colpite dal sismanon hanno accettato anche questo fardello da portare, né l'enorme mancanza di sensibilità e rispetto da parte di chi avrebbe dovuto dare loro conforto ed umanità.
Radio Maria,dall'alto dei suoi potenti ripetitori, ha immediatamente sospeso il Padre Domenicano con effetto immediato ritenendo le affermazioni inaccettabili, pensieri personali di un collaboratore esterno che non rispecchiano i valori dell' emittente. Anche ilVaticano si è visto costretto a scendere in campo, definendo le parole pronunciate da chi dovrebbe essere un loro rappresentante, come parole offensive per i credenti e scandalose per chi non crede.
Ieri, durante il programmaLa Zanzaradi Radio 24, il giornalista Cruciani ha dato a Padre Cavalcoli la possibilità di scusarsi e di ritrattare, restituendo un po' di dignità e di rispetto ai terremotati oltraggiati. Ma, invece di sfruttare lo spazio a sua disposizione in modo positivo, il Padre è rimasto fermo sulle sue posizioni ribadendo quanto aveva precedentemente affermato e invitando i suoi confratelli ad andare a rivedere il Catechismo.
Ha paragonato le situazioni dei paesi terremotati aSodoma e Gomorra.
Mi sorprende come un Padre Domenicano che si vanti di essere Dottore in Teologia da trent'anni e di aver collaborato con San Giovanni Paolo II, si possa permettere di fare un' affermazione di questo spessore senza aver ben chiara l'importanza che la cultura occidentale ha attribuito a questo racconto e alle sue facili affermazioni che hanno concesso, negli anni, di giustificare persecuzioni e condanne sul rogo.
Gli addetti ai lavori dovrebbero sapere che alcuni dei racconti biblici non sono fatti di cronaca, ma di racconti mitici ed allegoriciche spesso hanno come unico obiettivo quello di racchiudere simbologie utili all'indottrinamento cattolico. Se da quel brano vogliamo trarre insegnamento, forse non dovremmo fermarci alla concezione precristiana del brano, fermandoci a 2016 anni fa, al paganesimo.
Lo storico cattolico John Boswell, in un saggio talmente famoso che mi sorprende non sia conosciuto dal Monsignore, afferma che chi scrisse di Sodoma non aveva in mente la trasgressione sessuale o istruire su quale dovesse essere il corretto comportamento da tenere riguardo a questo argomento, ma un racconto, a tratti inverosimile ed insensato, sulla sacralità della carità e dell'ospitalità. In questa ottica i sodomiti sarebbero dunque le persone che si chiudono dentro la loro realtà, barricandosi dietro la paura del diverso e dell'accoglienza, che diffidenti giudicano perché non conoscono. Mi domando chi tra tutti è esonerato dal giudizio e dalla punizione divina e chi possa permettersi di innalzarsi sugli altri, puntando il dito. Mi domando dove sia finita la misericordia cristiana. Nessuno è privo di colpe, ma credo che questo spetti alla coscienza di ciascuno e non al giudizio di pochi.