La vicenda costituisce una anomalia nella scena musicale ed artistica napoletana, lo stato su Facebook di un artista (un fonico) diventa virale ed alimenta polemiche, dividendo tra fan ed hater i follower di questo o di quell'artista. L'anomalia è che questa volta la provocazione o il dissing social, sia partita nella zona di una storica posse napoletana, quella dei 99 Posse e sia andata a colpire un altro storico esponente della scena hip hop napoletana, Luchè. La matassa dell'insulto progressivamente sempre più virale si è risolta soltanto telefonicamente dopo essere abbondantemente degenerata.
Il tormentone è cominciato sulla pagina social di Francesco, il fonico dei 99 Posse, che ha scritto come i 6000 fan paganti del concerto di Luchè al Palapartenope di Napoli facciano rimpiangere gli anni del Pulcino Pio. I commenti sulla pagina social si sono sprecati: Marco Messina, anima elettronica dei 99 Posse, ha commentato aggiungendo che Luchè non è una vera voce ed anima artistica del popolo e non sarebbe credibile come anima e voce di strada.
La reazione di Luchè è stata netta ed aggressiva, concludendo un post scritto di getto con un "mi fate schifo, ascoltavo l'incredibile opposizione in tour tornando da scuola".
La faccenda è rientrata dopo che lo stesso Luchè è stato contattato telefonicamente da Luca Persico, in arte Zulù dei 99 Posse.
Luchè si è detto dispiaciuto per un malinteso che ha finito per toccare anche Luca Zulù, ma di non fare un passo indietro rispetto al fonico del gruppo Franco Tierresse ed a Marco Messina.
Marco Messina da parte sua ha dichiarato di avere il brutto vizio di manifestare ciò che pensa a prescindere dal consenso, il resto del problema è da ricercarsi nella logica dei social media privi di sfumature, anche lui si è detto mortificato del come questa discussione abbia tirato in ballo vicende e fatti personali di persone a lui care che poco avevano a che vedere con il merito della discussione.
Onore al merito a Luca Zulù dei 99 Posse, che andando oltre le sue vicende personali messe in piazza social in maniera gratuita, nel merito della causa scatenante del tutto, si è dichiarato essere vicino a Luchè prendendo le distanze da quanto espresso da Marco Messina, che a sua detta ha sbagliato non solo a scriverle, ma proprio a pensarle certe cose.
Ha inoltre ammesso, con la grande onestà intellettuale che da sempre lo contraddistingue, d'incassare con amarezza le offese personali pur tenendo presente che a parti invertite avrebbe reagito nella stessa maniera di Luchè.
Posse è moltitudine d'identità che si rispetta nelle differenze integrandole, bravo Luca in una situazione che cominciava ad essere complicata nel grande caos social tra pubblico e privato, ad essere fedele alla linea, che nel caso dei 99 Posse come di Luchè c'è e c'è sempre stata, è l'illogicità della comunicazione social tra pubblico e privato che talvolta sfugge di mano.