Continua lo scambio di battute tra il rapper Salmo e Fabio Rovazzi, si è però passati dai post e le immagini social ai comunicati video. Il primo ad esporsi sull’argomento è stato nuovamente salmo sul suo canale YouTube.
Salmo in un video in automobile ha preso atto di avere sollevato un polverone enorme. Sostiene che Rovazzi non abbia fatto nulla di enorme, il caso esiste a prescindere dal plagio, il suo è stato un gioco, sapeva ed era consapevole di essere stato anche lui un plagiatore citazionista, si è trattata di pura provocazione.
'Rovazzi è solo un youtuber e non un artista, canta canzoni scritte da altri per ragazzini che non capiscono nulla di musica.
I ragazzini che ascoltano Rovazzi da grandi diranno “che c----- ascoltavo da ragazzino”?'
Salmo riporta come il suo personaggio artistico sia nato per creare fastidio, è il primo a trovare assurdo che oggi si parli più di lui e Rovazzi che dei risultati del referendum.
'E’ stato un gioco che non ha avuto vincitori e sconfitti è stata solo pubblicità ed io ringrazio chi ha cavalcato il gioco facendo e facendosi pubblicità'.
Conclude il video togliendosi i sassolini dalle scarpe rivolti a Fedez: 'Sostiene che sono infelice ed ha ragione, non sono felice ed appagato e per questo scrivo canzoni non pessime'.
Ne ha infine anche per certo giornalismo italiano: 'A chi ha scritto che il mio pezzo non è niente di nuovo faccio presente che il mio genere in Italia è nuovo, evitate di scrivere cazzate e continuate a scrivere degli U2, dei rap non capite un c***o, smettetela di parlare di me'.
'Niente di personale, è la mia posizione ed il mio personaggio, provoco e fa parte del mio linguaggio, se vi piace va bene altrimenti andate a scegliervi un altro artista sul tubo'.
La risposta di Rovazzi?
In un video che titola “Sono solo canzonette” parafrasando un testo di Edoardo Bennato, Rovazzi fa presente che la musica è un linguaggio di genere, fatto di gusti e sensibilità personali, la musica vive il web come dimensione ideale, dove c’è di tutto e tutti possono coltivare i propri interessi privi d’imposizioni.
Puntualizza di non essere un artista a tavolino, vive in un bifocale al primo piano a Milano e con la musica non si è arricchito, vende dischi ed è per questo fortunato.
Il progetto musicale elaborato non è semplice, non è raccomandato, non è un progetto a tavolino, al punto che 'Andiamo a comandare è nato come progetto privo di sponsor, progetto nel quale hanno creduto solo Fedez e J-Ax che hanno prodotto altri artisti che non vendono quanto lui, non è chi o quanto paghi, quando un prodotto non funziona non funziona'.
Aggiunge Rovazzi di non sapere cantare ma di avere delle idee, la guerra è inutile, non giova a nessuno, a Salmo dice 'ti ammiro, mi hai fregato tirandomi in ballo, mi hai accusato di avere copiato per una questione di marketing, sei stato basso perché hai accusato me di fare marketing, non mi sono divertito, hai fatto una cosa secondo me priva di senso, puro marketing è il tuo'.