Sono bastate due componenti a Gennaro Gattuso per cambiare faccia al Milan: dodici risultati utili consecutivi e soltanto due sconfitte dal suo arrivo e finalmente il Milan è una squadra vera. Un modulo di gioco collaudato, pochi rischi e tanta sostanza. Una squadra che ha preso la fisionomia del suo allenatore e soprattutto del miglior Gattuso: quello che giocava e correva.
Analizziamo in che modo il tecnico calabrese ha cambiato volto alla squadra.
Mentalità
Prima che sul campo, prima di scegliere il modulo di gioco e di provare gli schemi, una squadra si costruisce con la mentalità. Al Milan era mancata soprattutto questa nelle ultime stagioni e i risultati arrivati erano anche figli di una mentalità che non era proprio da grande squadra. E nonostante la grande campagna acquisti condotta in estate, le cose rispetto al passato non erano migliorate per niente. Montella non era riuscito a trovare il sistema di gioco adatto e non era riuscito a dare una mentalità da grande squadra al Milan.
Poi è arrivato Gattuso e sin dal primo allenamento condotto, Ringhio ha dimostrato di "saperci fare" e di riuscire a farsi seguire dai suoi giocatori; da grande calciatore quale è stato, Gattuso sa bene che per costruire una squadra forte serve la giusta mentalità. E cosi rispetto al suo predecessore ha cambiato il modo di parlare alla squadra, trasmettendo più sicurezze all'intero gruppo; una fiducia nei propri mezzi che si è vista anche nelle prestazioni sul campo e i risultati sono iniziati ad arrivare. Ed è proprio guardando il modo in cui i giocatori si danno la carica in campo, o si abbracciano a fine partita che si vede la mentalità che ha oggi il Milan. I giocatori si aiutano e ogni volta che uno fa una cosa buona ha il sostegno dell'altro: ad esempio nel match contro la Roma ogni volta che Donnarumma bloccava il pallone, Bonucci e Romagnoli - a turno - gli davano il cinque.
Si dice che cambiando il modo in cui una persona si parla, questa possa cambiare mentalità e arrivare cosi a prendere consapevolezza di ciò che è, e di come arrivare ad un obiettivo. Ecco, al Milan è successo questo: si è passati dal "dobbiamo crescere" di Montella, al "siamo il Milan, siamo un grande club" di Gattuso e i risultati stanno arrivando passo dopo passo.
Equilibrio
Ed ecco la seconda componente fondamentale della metamorfosi del Milan targata Gattuso: l'equilibrio della squadra. Il Milan con Montella non aveva un modulo fisso sul quale sviluppare il suo gioco; infatti la squadra rossonera è passata dal giocare con il 4-3-3 nei preliminari di Europa League, al 3-5-2 dei primi mesi della stagione.
Con quest'ultimo assetto la squadra era sconnessa, non cambiava ritmo e alcuni giocatori - Calhanoglu su tutti che giocava interno di centrocampo - venivano schierati nella posizione sbagliata dove non potevano esprimere al meglio le loro qualità. Se a questo aggiungiamo la mentalità sbagliata descritta nel capitolo precedente il gioco è fatto ed è facilmente intuibile perchè il Milan non andasse bene nella prima parte di Stagione.
Gattuso ha cambiato anche l'assetto tattico e non lo ha fatto stravolgendo ulteriormente la squadra, bensì tornando al modulo iniziale: il 4-3-3. Ma è nel modo in cui lo ha fatto che ha trovato la mossa vincente. Ha aggiunto la mentalità corretta ad un modulo con cui il Milan si era già espresso discretamente ed ecco i risultati.
Il Milan con il 4-3-3 ha sempre dimostrato di avere un equilibrio tattico, ma i giocatori, credendo in ciò che fanno si sono espressi meglio ed hanno cominciato ad ottenere risultati, i qauli hanno dato maggiore fiducia al gruppo e stanno portando il Milan a lottare per due trofei, che con questo gioco e questa mentalità può veramente conquistare.