Come sia riuscito un pilota come Lance Stroll reduce da una carriera limitata solamente al karting ad arrivare in Formula Uno, ancora nessuno l’ha capito. Quello che è certo è che il canadese figlio di Lawrence Stroll, noto miliardario, abbia già un posto assicurato nella prossima stagione.
Lance Stroll, classe 1998, ha collezionato premi dal 2008, peccato che siano tutti solo ed esclusivamente nel mondo del karting.
Nulla da togliere a questo mondo e a chi ci lavora, ma è abbastanza per poter entrare a gareggiare su una monoposto in Forma Uno? Nominato nel 2008 Rookie dell’anno e Pilota dell’anno nel 2009, partecipa nel 2010 al Florida Winter Tour dove aggiunge un’altra vittoria seguita solo dalla vincita nel 2013 del trofeo Las Vegas con il quale si conclude il ciclo di vittorie del canadese.
Solo nel 2014 diventa un pilota del team Prema, gareggiando per la prima volta su una monoposto nella Formula 4 Italiana, della quale il padre ha comprato proprio quell’anno il 50% delle azioni. La stampa internazionale, infatti, sembra essere della stessa opinione di molti che evitano in tutti i modi il giovane pilota, convinti della sua non molto meritata carriera nella disciplina più importante nel mondo delle corse.
Nel 2017, con l’ingresso in Formula Uno di Lance nel team piloti della Williams, girarono varie voci mai confermate riguardo alla compravendita di alcune azioni della stessa scuderia a favore del giovane pilota. Arrivarono persino voci da Londra nelle quali si vociferava del passaggio di Paddy Lowe, all’epoca direttore tecnico del team Mercedes, in Williams che poi vennero confermate dal suo effettivo passaggio. La cosa che non quadra è il perché abbia abbandonato l’allora campione del mondo in carica per passare ad una scuderia minore, andando contro alle politiche della Williams, di compensi molto ingenti? A questa domanda viene in nostro aiuto l’ormai troppo nominato Stroll sr., che sembra abbia preso a carico tutto il contrario del direttore tecnico.
È proprio il 26 agosto 2018, durante il Gran Premio in Belgio che viene annunciata la compravendita dell’ex scuderia indiana Force India (ora chiamata Racing Point) per mano di Lawrence Stroll, scatenando un enorme effetto domino che vedrebbe al centro del mirino tre piloti: Lance Stroll, Esteban Ocon e Sergio Perez. Cosa accadrebbe, quindi, se il canadese riuscisse ancora una volta a conquistare il posto grazie alla presenza del padre?
Perez, anche lui noto creditore della scuderia, sarebbe davvero contento di vedersi secondo pilota nonostante le performance che sta attuando, dietro a Lance? Ocon invece ha confermato la presenza di Perez e Stroll nella ex Force India nel 2019, lasciando intendere che sia proprio lui ad essere scartato per il nuovo anno.
Molti altri piloti hanno preso le difese del francese che sembra proprio non essere ben voluto dagli altri team per via della sua appartenenza al programma Junior della Mercedes. Da qui nasce la proposta di Toto Wolff: l’aggiunta di un terzo pilota per favorire le categorie Junior di ogni scuderia e indirettamente cercare di salvare il pilota francese.
Il problema sorge dal fatto che, effettivamente, sia Ferrari che Redbull sono in possesso di team Junior, rispettivamente Alfa Romeo Sauber e Toro Rosso, mentre la Mercedes non ne possiede alcuna in quanto la Force India è completamente nelle mani di Lawrence Stroll.
La polemica si fa sentire pure dalle labbra del quattro volte campione del mondo, Lewis Hamilton, in difesa di Ocon parlando di quanto sia importante la meritocrazia in questo lavoro.
Nell’intervista, il britannico elogia le capacità del pilota francese alludendo al fatto che abbia bisogno di una macchina adatta alle sue potenzialità che si sono ampiamente viste durante la P3 in Belgio. Sebastian Vettel, dal canto suo cerca di difendere il francese elogiando le sue prestazioni. Quindi, è questo quello che realmente vogliamo vedere ogni domenica? Piloti incapaci di occupare sedili importanti per le loro capacità ma riuscendoci con l’aiuto dei soldi e vedere chi ha davvero talento essere scartato per interessi?