Lo avevano promesso da tempo, adesso lamisura è colma. Il Movimento Cinque Stelle, più agguerrito che mai,ha chiesto aiuto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,inviando delle lettere per denunciare l'abominio che si staconsumando nelle aule parlamentari.

I pentastellati accusano gravemente lostravolgimento del consueto iter parlamentare: vengono approvatidecreti–vergogna in nome dell'urgenza, i cui contenuti esulanodall'oggetto stesso del decreto.

L'ultima vicenda riguardal'abolizione della seconda rata dell'Imu; in realtà il decretocontiene anche la svendita della Banca d'Italia con un conseguenteregalo di 7 miliardi e mezzo di euro alle banche.

La decretazione d'urgenza vieneutilizzata e abusata per ottenere effetti normativi che conferisconoancora privilegi ai soliti noti (banche, assicurazioni, lobby, casta,ecc.). Come se non bastasse, si vuole toglierela possibilità alle opposizioni di proporre emendamenti ricorrendoallo strumento della fiducia, con il quale la maggioranza vota semprein modo compatto.

Adesso un nuovo strumento si profilaall'orizzonte, una vera e propria tagliola ai tempi di discussione inaula, tempi enormemente dilatati da quando i deputati Cinque Stellehanno cominciato ad effettuare ostruzionismo per indurre il governo aritornare sui propri passi.

I grillini definiscono il lorodibattito "costruzionismo" e promettono di lottare ardentementequalora Napolitano rimanga sordo all'appello.

Si possono condividere o meno i mezziutilizzati dal Movimento Cinque Stelle, tuttavia è certo che lepolitiche economiche attuate dai governi di cosiddetta emergenza sonoforieri di grandi perplessità e di iniquità. Forse sarebbe piùcorretto che si adottasse la sana regola del coinvolgimento dimaggioranza ed opposizione quando vengono trattati temi delicati,come quello che prevede di intaccare le riserve della Banca d'Italia peraumentarne il capitale sociale a beneficio dei soci (banche eassicurazioni private).