Cartina dell’Italia stravolta? Forse. Ricordate la cartinapolitica dell’Italia studiata a scuola con le classiche 20 Regioni suddivisecon colori diversi? Bè potrebbe restare un ricordo da libro Cuore. Da più partista avanzando l’ipotesi di ridurre il numero di Regioni, passando dal numeroattuale a praticamente la metà, mediante l’istituzione di macro-regioni. L’ideafu già avanzata a inizio anni ’90, anche con appositi studi di Istituti come laFondazione Agnelli.

E chissà che non sia questo il modello preso in prestitodalla politica, anche perché le ultime riforme istituzionali (proposte oconcretizzate) spingono verso questa scelta: si pensi all’abolizione delleProvince, al superamento del bicameralismo con una delle Camere (presumibilmente il Senato) affidata aSindaci e Governatori, con il taglio di oltre trecento parlamentari. Unasintesi delle competenze che non può non riguardare, appunto, le Regioni.

Le parole del Ministro Galletti

Il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha sottolineatocome "L’Italia del 2014 è totalmente diversa da quella del ’70 (anno diistituzione di questi enti locali) e questa differenza con gli anni andràaccentuandosi (…) parte dell’inefficienza delle Regioni è dovuta ai loroconfini territoriali: servizi come welfare, sanità e istruzione non possono piùessere gestiti all’interno di confini vecchi di 40 anni".

Il Ministro delGoverno Renzi pensa ad esempio all’accorpamento di Toscana ed Emilia Romagna.Anche il neogovernatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, sembrad’accordo con questa ipotesi. Anzi, su Il Giorno si dice di più e cioè chel’esecutivo in carica abbia già un’idea precisa di come dovrà essere il futuroassetto istituzionale.

I possibili accorpamenti

Ma quali Regioni sarebbero accorpate? Oltre a Emilia Romagnae Toscana, Libero avanza l’accorpamento di Valle D’Aosta, Piemonte e Liguria; diTrentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia; di Molise, Marche eAbruzzo; di Umbria e Lazio; di Basilicata e Calabria. Si concretizzerà davvero?Difficile a dirsi se e soprattutto quando. Del resto significherebbe anche meno poltrone di consiglieri, governatori, assessori, dirigenti. Difficile da realizzarsi.