Bufera sul comune di Roma e sul Sindaco Marino, il quale si difende affermando durante la trasmissione Otto e mezzo su La7 di non conoscere direttamente Buzzi, il braccio destro del Boss Carminati, protagonista delle cronache di questi ultimi giorni per i noti fatti di Roma, con il quale tuttavia è stato immortalato in una foto che appare in numerosi giornali e siti online. Il primo cittadino romano si difende dicendo di non conoscere personalmente l'indagato e che la foto in questione in realtà è una delle tantissime foto che vengono fatte durante le visite elettorali, come è normale che sia per qualsiasi personaggio pubblico come appunto un politico di questo livello.
Le foto in questione quindi risalirebbero allo visita di Marino presso la cooperativa 29 Giugno per il reinserimento sociale, visita che è stata immortalata e ripresa da tantissime testate giornalistiche locali e no, tutto alla luce del sole. Il Sindaco dichiara, come è normale che sia per un politico, di avere incontrato in quella occasione moltissime persone, sia uomini che donne senza conoscerli direttamente o personalmente e senza sapere quindi con chi avesse il piacere di parlare.
Marino insomma sostiene che queste sono solo polemiche pretestuose che servono solo a sollevare confusione e a far passare in secondo piano le intercettazioni effettuate dagli inquirenti sulla Mafia a Roma.
Marino che ha espresso chiaramente il suo pensiero sulla sua pagina Facebook ufficiale chiarisce anche di non avere avuto alcuna conversazione con l'indagato nè tanto meno conversazioni di lavoro.
Insomma a Roma la situazione si fa sempre più tesa, tanto che il ministro dell'Interno Angelino Alfano si è sentito in dovere di precisare che Roma non è una città marcia ma sana. Inoltre il Ministro ha anche chiarito come non sia d'accordo con chi chiede il commissariamento del comune proprio perchè comunque non vi è un coinvolgimento diretto del Sindaco Ignazio Marino. A differenza di Alfano invece Berlusconi sostiene che nemmeno il commissariamento basterebbe ma visto l'entità dello scandalo si dovrebbe andare direttamente a nuove elezioni.