Nonostante l'evidente difficoltà economica del paese ed i sacrifici finanziari che quotidianamente sopportano i cittadini italiani, ieri 23 gennaio 2015 la Camera dei Deputati ha bocciato l'emendamento alla riforma costituzionale, proposto da Scelta Civica, per mano dell'Onorevole Andrea Mazziotti, che mirava a ridurre i vitalizi a favore dei parlamentari.
A favore hanno votato soltanto 98 onorevoli, facenti parte del Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e Scelta Civica, contrari invece sono stati ben 366 facenti parte delle restanti fazioni politiche.
L'emendamento presentato avrebbe prodotto un effetto retroattivo e prevedeva anche la rideterminazione dell'assegno pensionistico per gli ex parlamentari, comprendendo quindi quelli che già lo percepiscono. Se la legge fosse stata approvata, sarebbe stato un forte segnale di cambiamento e di 'sacrificio' economico anche da parte dei politici, ma evidentemente non c'è nessuna intenzione di riformare questo settore.
In questo caso si tratta di un vero e proprio conflitto di interessi dei parlamentari, che quando devono decidere i tagli ai loro stipendi, sistematicamente vengono bocciate tutte le proposte, queste sono le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha palesemente dichiarato: 'il Parlamento è incapace di dare un segno di umiltà', i vitalizi dei politici costano allo Stato circa 230 milioni all'anno che vengono divisi tra una lunghissima lista di ex deputati ed ex senatori.
In ogni caso non è la prima volta che una proposta di taglio viene bocciata, l'ultima risale al 21 settembre 2010, quando su proposta di Antonio Borghesi (Italia dei Valori), su 525 onorevoli, solo 22 votarono a favore. Lo stesso Mazziotti ha presentato anche un secondo emendamento che estende i tagli dei vitalizi ai consiglieri regionali e verrà esaminato in aula lunedì 26 gennaio, ma anche questo sembra essere destinato alla bocciatura. La Casta è padrona assoluta del suo destino, anche di fronte ad evidenti problemi economici che affliggono il paese ormai da molto tempo.