Non finiscono i guai per il sindaco Ignazio Marino. Rientrato dalle lunghe vacanze in America, decisamente contestate dall'opinione pubblica, la Procura di Roma sembra avere aperto un'inchiesta che riguarda il primo cittadino con l'accusa per truffa. Secondo le prime indiscrezioni sembra, però, che la questione sia destinata ad essere subito archiviata. Ad essere sotto la lente di ingrandimento sono alcuni pagamenti effettuati dalla onlus Imagine, fondata dallo stesso Marino nel 2005 al fine di aiutare le popolazioni del Congo e dell' Honduras.
Insieme al sindaco sono finiti sotto inchiesta anche la direttrice generale dell'associazione Rosa Garofalo, ed un ex collaboratore, Claudio Pignatelli. Quest'ultimo ha ricoperto il ruolo di tecnico informatico tra il 2012 e il 2013 ed i pagamenti a suo favore sono nel mirino degli inquirenti: l'uomo, infatti, avrebbe percepito i pagamenti sempre tramite tre assegni, di cui uno soltanto intestato direttamente a suo nome, mentre gli altri due, firmati sempre da Marino e da due persone che non esistono, Marco Serra e Franco Briani, al solo scopo di ottenere le agevolazioni fiscali. Assegni che poi sarebbero stati incassati dopo un giro conto. In questo modo, Ignazio Marino avrebbe potuto usufruire di alcuni vantaggi fiscali per la propria onlus, in virtù della legge Biagi che garantisce importanti sgravi per le consulenze che non superino i cinquemila euro annui.
Oltre a questo, gli inquirenti starebbero vagliando anche l’ipotesi di falso in bilancio. La notizia era venuta alla luce già nel 2013, denunciata dal centrodestra, per mettere in difficoltà l'esponente del Partito democratico, quando ci fu il ballottaggio tra lo stesso Ignazio Marino e l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Tuttavia, l’attuale primo cittadino di Roma e presidente della Onlus Imagine, si è sempre dichiarato parte lesa in questa vicenda e durante la presentazione dei primi progetti per il Giubileo, ha dichiarato che procederà per vie legali, con querele di diffamazione nei suoi confronti.