"Nella Terra di Machiavelli non è poi così tanto sorprendente vedere il Parlamento lacerato da intrighi, tradimenti e doppio gioco". Scrive così in apertura del suo articolo Crispian Balmernell'edizione online del New York Times dello scorso 8 ottobre nella sezione dedicata al Vecchio Continente. Una visione che rispecchia, secondo il giornale, il pensiero di gran parte degli americani.

Il NYT, per la verità, non risparmia mai frecciate e critiche alla politica del Bel Paese, come nel caso del report sul degrado di Roma. Ma quello che lascia sbigottiti gli "Yankee" sono gli innumerevoli cambi di casacca dei parlamentari italiani, quando negli Usa per buttare alle ortiche una intera carriera politica, basta semplicemente ritrattare una posizione o un pensiero.  

Neanche la "furbizia" diplomatica rinascimentale osò tanto

E di questo ne è certo Crispian Balmer. Dalle colonne del NYT scrive che dal 2013 ad oggi, durante il periodo di governo del duo Monti-Renzi, oltre un quinto dei parlamentari ha almeno una volta cambiato partito.

Su 315 senatori, 116 hanno fatto il "salto della quaglia", mentre alla Camera su 630 deputati, in 106 hanno pensato bene di smarcarsi dalle file dei partiti di appartenenza. Ma questo non è tutto. I dati sciorinati dal NYT dicono che di questi "galantuomini", molti hanno pensato bene di cambiare e ricambiare più volte (tanto per non perdere l'abitudine), insomma un po' come Indiana Jones: "l'onorevole alla ricerca della casacca perduta". 

E così, secondo il NYT, negli ultimi due anni sarebbero stati 308 i passaggi totali registrati contro i 261 dei cinque anni precedenti. Chapeau! Ecco la vera identità della rottamazione della politica italiana che ha favorito, e non poteva essere altrimenti, il rottamatore per eccellenza, Matteo Renzi, beneficiario, secondo NYT, dello spostamento dell'asse di potere.

Roba da far impallidire pure il "Principe" di machiavelliana memoria: un omuncolo al cospetto dei parlamentari italiani che farebbe la figura di uno "sfigato" barone da strapazzo!  

I nuovi valori dei parlamentari? Twitter e Facebook

"Nel dopoguerra c'erano partiti come la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista che dominavano il panorama politico italiano e fornivano una chiara e forte identità. Al giorno d'oggi, i parlamentari costruiscono la loro fortuna ed il loro marchio su Twitter e Facebook". Questa è l'idea degli americani che pensano ai continui intrighi, doppio gioco e cambi di casacca come ad un generale declino dei valori politici italiani. Sul banco degli imputati (ma lui ormai ci ha fatto il callo) come sempre l'ex primo ministro ed ex cav.

Silvio Berlusconi.

Secondo il NYT, avrebbe portato alla sbando il centrodestra dove oggi non ci sarebbero valide alternative. Gli americani, dunque, bocciano pure il leghista Matteo Salvini. Berlusconi, dal canto suo, avrebbe subito la maggiore emorragia di parlamentari: sono stati 49 i senatori e 35 i deputati a voltargli le spalle. Molti di loro oggi sono commensali di Matteo Renzi. E non per ultimo quel Denis Verdini che dell'ex Cav. è stato braccio destro fino al luglio scorso. Ma c'è anche il M5S che ha perso 36 parlamentari e Scelta-Civica di Mario Monti dove i "giuda", secondo il NYT, sarebbero 46.

"Tu Giuda Iscariota!" diceva l'americanissimo Ollio, puntando il dito in faccia a Stanlio quando riteneva di essere stato tradito dall'amico.

D'altronde, se fossero ancora in vita, anche loro due, come oggi pare abbiano fatto gran parte degli americani, si sarebbero convinti che i parlamentari italiani sono tutti figli della "congiura di Catilina".