La pressante richiesta dell'Europa di adeguarsi ai parametri dell'Unione in tema di unioni civili e diritti gay porta all'ennesimo scontro di opinioni all'interno della variegata maggioranza renziana. Se da parte della maggioranza del Pd c'è tutta la volontà di arrivare ad avere una legge nel più breve tempo possibile, a destra tra gli esponenti di NCD e UDC si mantiene un conservatore distacco e una solida opposizione sul tema.
L'ex ministro dei trasporti Maurizio Lupi esponente di Area Popolare parla di: "Inaccettabile forzatura" riferito al ddl Cirinnà che pure è stato ammorbidito proprio per andare incontro agli esponenti di AP ed ai democratici cattolici; l'ex ministro poi mette in guardia il PD dall'alzare l'asticella divisiva all'interno della coalizione, la quale, non farebbe bene né al paese né al governo. Per il senatore Maurizio Sacconi e la deputata Paola Binetti bisogna ottenere una legge non solo per i diritti gay, ma per il blocco dell'utero in affitto considerato dai due esponenti 'reato universale' e ribadire la netta differenza tra matrimonio e unione civile soprattutto per salvaguardare la figura del 'figlio', tutti punti che il ddl non chiarisce ed appare quindi dubbio oltre che accelerato e forzato.
La posizione dei democratici
I democratici si dimostrano invece compatti sul nuovo disegno di legge in cui le coppie dello stesso sesso saranno riconosciute da un apposito istituto giuridico, l'unione civile appunto. La maggioranza non può indietreggiare al riconoscimento dei diritti e all'introduzione della Stepchild Adoption, ovvero dell'estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner. Secondo il nuovo testo le nuove coppie saranno iscritte nell'archivio di Stato Civile e non più su un registro ad hoc. I coniugi uniti civilmente avranno inoltre gli stessi diritti e doveri di quelli uniti in matrimonio applicando gli stessi atti, regolamenti e contratti.
Sulle inquietudini dei cattolici e in particolare di AP il deputato democratico Alessandro Zan è chiaro: "L'utero in affitto è una terminologia inadeguata e tenta di affossare la Stepchild Adoption già legittimata anche dal tribunale dei minorenni di Roma il quale ha stabilito che l'omogenitorialità è meritevole di essere riconosciuta", asserendo che bisogna proteggere la relazione tra il bambino e chi si occupa di questi.
Il ddl Cirinnà 'ammorbidito'
Ottenuto nel tentativo di mediare con il mondo cattolico italiano, questo ddl ammorbidito o "light" come lo si vuol chiamare toglie ogni riferimento al matrimonio parlando solo di "formazioni sociali" marcando quindi ancora la distinzione tra i due istituti e viene ristretta la Stepchild Adoption al solo figlio naturale del partner e non più a quello adottivo.
Non viene intaccata invece la parte sulla reversibilità delle pensioni delle coppie gay su cui pure lo zoccolo duro di NCD capitanato da Giovanardi aveva fatto non poche rimostranze. Un piccolo passo viene compiuto quindi per adeguare l'Italia alle altre legislazioni occidentali, ma siamo ancora lontani dal garantire parità di diritti al mondo omosessuale.