"Quando si sente dire che occorre promuovere il rinnovamento della classe dirigente e bisogna 'allevare' nuove leve politiche, le parole tradiscono l’orizzonte culturale: quel ricambio che tutti a parole dicono necessario spesso determina la perpetuazione dello status quo, che produce cloni".
Michela Rostan, ci crede. La giovane parlamentare Pd, rappresentante della corrente LabDem all'appuntamento di Messina con la giovane classe politica, ha puntato il dito contro i tanti vizi della politica ai quali i giovani devono guardare con sdegno oltre che distacco.
Ma, soprattutto, per Rostan, è fondamentale operare delle attente riflessioni sul perché si sia arrivati al punto attuale. "Credo che ci sia stata una gravissima responsabilità, di chi ha gestito il delicato passaggio tra le prima e la seconda repubblica in Italia, nel trascurare di trasmettere le migliori esperienze, le idee, i valori degli statisti del passato, impoverendo le successive generazioni di politici ed amministratori, con la logica conseguenza - ha detto la deputata LabDem - di aver generato una completa rottura dei rapporti tra i vari livelli istituzionali, abbandonando ogni forma di collaborazione per la risoluzione dei problemi dei cittadini.
La scommessa sulla quale dobbiamo misurarci per consentire un reale cambio di passo all'Italia - ha aggiunto Rostan - è quella di introdurre i principi della responsabilità sociale condivisa, dell’economia circolare, della sostenibilità dei modelli di sviluppo, nel dna dei nuovi amministratori della cosa pubblica".
L'appuntamento di Messina arriva in un momento di grande confronto tra le forze interne al Partito Democratico, soprattutto in vista degli appuntamenti elettorali con il rinnovo delle amministrazioni in diverse grandi città italiane, tra cui Roma, Milano e Napoli.
Proprio a Napoli, città di provenienza della deputata Michela Rostan, si giocherà una battaglia prima interna al partito e poi con le altre forze politiche in campo.
Infatti, dopo le tensioni conseguenti al rinnovo della segreteria regionale voluto dalla Tartaglione, rinnovo che ha lasciato molti scontenti, è lecito pensare che si arriverà a una forte spaccatura per la scelta dei candidati delle primarie del 7 febbraio prossimo. Il primo a candidarsi è stato Antonio Bassolino, considerato da molti il favorito. Tra i primi messaggi di "sfida", quello di Leonardo Impegno, il quale dal suo profilo facebook ha fatto sapere che si adopererà per fare in modo che ci sia una competizione ampia, con più candidati possibili.