L'on. Michela Rostan, del Pd, eletta al Sud, fa per Blasting News una analisi della situazione del Mezzogiorno. "L’ultimo rapporto dello Svimez sullo stato dell’economia meridionale restituisce una fotografia impietosa - dice Rostan -. Ancora una volta emerge la drammaticità della "questione meridionale", ovvero il divario economico e sociale tra Sud e Nord Italia. Una forbice che invece di stringersi continua ad allargarsi. Tuttavia non è la prima volta che vengono forniti dati del genere: è da almeno quattro anni infatti che i rapporti annuali di Svimez, Censis e Istat sottolineano la deriva delle regioni meridionali.

Ma ora comincia ad apparire evidente come alle spalle del dissesto economico, che si è articolato in un crollo del pil, in una desertificazione industriale, un’ implosione del sistema manifatturiero, una povertà dilagante, si stia delineando un vero e proprio tsunami demografico e sociale. Una porzione dei giovani meridionali appare stretta tra disoccupazione, assenza di prospettive, alienazione crescente; si assiste altresì al ritorno dell’emigrazione in forme massicce, sia sotto forma di nuova emigrazione operaia, sia sotto forma della 'fuga di cervelli'. Credo sia la prima volta che venga convocata una Direzione Nazionale del Partito Democratico per discutere della "questione Mezzogiorno": questo è sintomatico di una concreta volontà di intervenire per un rilancio del Sud, ormai atteso da troppi anni".

Il Sud può farci uscire dalla crisi

La parlamentare Pd pone l'accento sulle emergenze affrontate e sui progetti per il Sud: "Dopo una prima fase in cui il Governo è stato obbligato ad affrontare alcune emergenze, ritengo che oggi invece sia nelle condizioni di pensare ad un programma organico che abbia visione e concretezza per ridare prospettiva al Mezzogiorno.

È nel Mezzogiorno che sono presenti i maggiori spazi per la crescita produttiva, e dove i piccoli e medi imprenditori hanno i maggiori margini di espansione. Il Sud è dunque il luogo su cui concentrare le priorità d’intervento nazionale. Sono fermamente convinta che il Mezzogiorno rappresenti la base ideale per accrescere il livello di competitività del sistema-Italia nel suo complesso, e per fargli tenere il passo con i mutamenti del contesto economico internazionale.

Credo che il Governo debba adottare una strategia chiara: puntare su assets fondamentali quali l’agricoltura, il turismo e l’industria specializzata. D'altra parte solo puntando sulle infrastrutture, sull’ intermodalità per merci e passeggeri, potenziando i porti e gli aeroporti, si potrà cambiare registro. Occorre che eguaglianza e merito, pari opportunità e solidarietà nazionale, siano nuovamente la misura del nostro vivere quotidiano e del nostro amore per l’Italia unita. È per tutte queste ragioni che oggi, più di ieri, vi è la necessità impellente di lavorare tra noi superando particolarismi e divisioni che fino ad oggi non hanno consentito un vero contributo delle popolazioni del sud al superamento della Questione Meridionale con risultati disastrosi per l’intero Paese incapace di utilizzare pienamente il Mezzogiorno nella sfida della competitività globale".