La notte elettorale appena passata ha consegnato alla storia una grande elezione di Donald Trump come nuovo Presidente degli Stati Uniti, una elezione molto combattuta fino all'ultimo che ha riservato tantissimi colpi di scena fino all'elezione finale.
Il risultato finale è arrivato a sorpresa ed è stato accolto come un fulmine a ciel sereno dalla candidata democratica Hillary Clinton e dai suoi sostenitori che già pensavano di avere la vittoria in tasca; anche molti analisti politici sono rimasti sorpresi dalla vittoria di Trump perché i sondaggi davano quasi tutti la Clinton in netto vantaggio sul candidato repubblicano.
Nuovi rapporti con la Russia
Con l'elezione di Trump alla Casa Bianca c'è da aspettarsi un grande cambiamento nei rapporti tra Stati Uniti e Federazione Russa perché il magnate di New York già qualche tempo fa ha iniziato una lunga serie di colloqui per migliorare le relazioni tra i due Paesi e fare diminuire la tensione che si è creata negli ultimi mesi dell'amministrazione Obama.
Trump non ha mai nascosto di volere una reale cooperazione e collaborazione con la Russia e di ammirare la politica estera del Presidente Putin e questo di certo darà una svolta alla stagnante situazione in Siria e migliorerà la lotta al terrorismo internazionale.
Cosa cambia nella NATO
Donald Trump ha sempre detto di non essere molto favorevole ad un grande impegno degli Stati Uniti nella NATO, perché pensa che in molti casi gli alleati abbiano approfittato fin troppo della protezione offerta loro dall'Alleanza grazie ai mezzi economici e militari degli Stati Uniti.
Molto probabilmente con la sua elezione si assisterà ad una graduale diminuzione dell'impegno statunitense nelle esercitazioni NATO nei Paesi baltici, che hanno sempre puntato molto sulle truppe dell'Alleanza per difendere il loro territorio da una probabile invasione russa.
Il Medio Oriente
Trump non ha mai fatto mistero della sua avversione per la politica distensione nei rapporti con i Paesi del Medio Oriente inaugurata da Obama con varie conferenze e incontri con i principali leader dei Paesi mediorientali in un'ottica di progressiva smilitarizzazione e cessazione dei vari conflitti armati in atto nella regione.
Ci sarà quasi sicuramente una revisione dell'accordo sul nucleare iraniano che era stato firmato solamente pochi mesi fa da Obama insieme ai rappresentanti dell'Unione Europea con il governo di Teheran. Trump non ha mai creduto alla buona fede e al reale impegno degli iraniani per una vera chiusura di tutte quelle centrali di arricchimento dell'uranio potenzialmente in grado di costruire una bomba atomica, ma ha sempre pensato che gli iraniani stessero imbrogliando tutti per potere costruire in segreto un'arma di distruzione di massa.
In ogni caso nel suo primo vero discorso da Presidente Donald Trump si è detto pronto a collaborare con tutti i Paesi che avranno voglia di costruire un mondo nuovo e più sicuro insieme agli Stati Uniti.