Entrata nel vivo la corsa all'Eliseo. L'anno prossimo si vota per le presidenziali in Francia e nell'ultimo fine settimana sono cominciate le primarie per il centro destra che dovranno scegliere chi affronterà, presumibilmente, Marine Le Pen, leader del Front National, il partito di estrema destra. La competizione elettorale è divisa in due fasi, la prima domenica 20 dicembre e la seconda, domenica 27 dicembre, che determineranno chi sarà il candidato del centro-destra, alla presidenza della repubblica francese.

Domenica 20, hanno votato l'ex presidente Nicolas Sarkozy uno dei grandi favoriti, gli ex ministri Francois Fillon, che secondo gli ultimissimi sondaggi è risultato in netta ripresa e sarebbe solo al terzo posto nelle intenzioni di voto dei francesi e Alain Juppé, sindaco di Bordeaux, primo ministro tra il 1995 ed il 1997. Vincere adesso, significa regalarsi un sogno per quando sarà primavera.

In Francia si voterà solo a fine aprile per la presidenza, ma la campagna elettorale è già bella che avviata. Marine Le Pen ha appena inaugurato un quartier generale nuovo di zecca, a due passi dall'Eliseo e non è certo un caso, la sinistra è in piena crisi d'identità e di popolarità, con Francois Holland ancora incerto se ricandidarsi o no.

La scelta del centrodestra

Il centrodestra sceglierà tra il 20 ed il 27 dicembre, il proprio candidato. Il popolo che una volta si chiamava neogollista, deciderà a chi affidare le proprie chance di vittoria su sette candidati, ma in pratica, sono in tre a giocarsela, un ex presidente e due ex primi ministri. Nicolas Sarkozy, con la solita energia e tanta, tanta, voglia di rivincita, Alain Juppè uno che a destra chiamavano "il migliori di noi" e che anche a sinistra rispettano e Francois Fillon un po' grigio, ma serio ed affidabile. Chi dei tre la spunterà alle primarie domenica prossima, metterà, molto probabilmente, nel mirino Marine Le Pen, perché appare assai difficile che il vento di Brexit e di Tramp, non spinga la leader del Front National al ballottaggio, facendone la battistrada della maratona di primavera.

Una corsa, quella per l'Eliseo, che ai blocchi di partenza ancora non vede i socialisti, che decideranno il proprio nome soltanto a dicembre. Holland, infatti, non ho ancora capito se vorrà ricandidarsi per un nuovo mandato, complice sopratutto il bassissimo livello di popolarità attuale, "in marcia", come recita anche il suo slogan elettorale, c'è di sicuro il ministro dell'Economia, Emmanuel Macron, giovane, un po' socialista, un po' liberale, la possibile scheggia impazzita di questa campagna elettorale presidenziale.

Oggi, comunque, la ribalta è tutta per i sette candidati, sei uomini, Alain Juppé, Nicolas Sarkozy, Bruno Le Maire, François Fillon, Jean-François Copé, Jean-Frédéric Poisson e una donna, Nathalie Kosciusko-Morizet. La destra moderata riparte da loro.