Con il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 gli Italiani sono chiamati a decidere sulla modifica di una parte della Costituzione del nostro Paese. Sarà così approvata o meno la riforma costituzionale proposta dal Ministro Maria Elena Boschi e approvata dal governo Renzi.
La scheda elettorale su cui esprimere il proprio voto avrà il seguente testo: “Approvate voi il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’ approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
88 del 15 aprile 2016?”.
Sotto il testo compaiono due caselle: una per il Sì e l'altra per il No.
Alla campagna per il Sì, iniziata da tempo e capeggiata dal premier Matteo Renzi si contrappone la campagna per il No guidata dalla minoranza PD, da Silvio Berlusconi, dal M5S e dalla Lega.
Che cos'è il referendum costituzionale
Il referendum costituzionale è disciplinato dall’art. 138 della Costituzione italiana. Riguarda le leggi di revisione della costituzione (nella fattispecie ddl Boschi) e le altre leggi costituzionali.
Il cittadino che vota Sì vuole che la riforma trovi attuazione, mentre il cittadino che dice No si oppone alle variazioni proposte.
Il risultato del referendum conferma o respinge quanto proposto dal governo e non attua pertanto alcuna abrogazione di legge.
Per questo tipo di referendum non è previsto un quorum e pertanto non rileva il numero dei partecipanti (a differenza del referendum abrogativo). Vincerà il Sì o il No che abbia conseguito la maggioranza dei voti.
Argomenti del quesito
Facciamo un po' di chiarezza su cosa sono chiamati ad esprimersi gli elettori.
La riforma prevede:
- la fine del bicameralismo perfetto;
- variazioni sulla composizione del Senato e sull’elezione dei senatori. Questi ultimi saranno eletti durante le elezioni regionali tra i candidati consiglieri e diminuiranno da 315 a 100;
- l’eliminazione della figura del senatore a vita in quanto i senatori resteranno in carica 7 anni;
- nuove regole per l’elezione del Capo dello Stato;
- nuove modalità per l’approvazione delle leggi;
- variazioni nelle competenze di Stato e Regioni
- aumento dei poteri della Corte Costituzionale;
- l’abrogazione delle province e del Cnel (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro);
- alcune novità in materia di referendum (abbassamento del quorum per il referendum abrogativo qualora i promotori riescano a raccogliere 800.000 firme);
- introduzione del referendum propositivo con diretta partecipazione del popolo nel processo legislativo.
Significato del referendum
Il risultato di questo referendum avrà un profondo impatto sull’assetto istituzionale del Paese, ma è indiscutibile anche il significato politico che lo stesso acquisirà per l’esecutivo e l’attuale legislatura.