Sembra davvero non arrestarsi l'uragano che si è abbattuto sulla candidata democratica Hillary Clinton, un uragano che potrebbe compromettere esponenzialmente l'esito delle elezioni. La decisione del direttore dell'FBI, James Comey, di riaprire l'inchiesta mailgate, non è stata ancora digerita dalla Clinton che ecco giungere un ulteriore sgambetto mosso dalla stessa FBI.

Le sorprese di novembre sembrano davvero non avere fine e per l'ex first lady questa candidatura alla Casa Bianca si è rivelata più dura del previsto. 

Lo sgambetto FBI

L'FBI ha deciso, secondo quanto consentito dal Freedom of information act, di pubblicare le carte di una vecchia indagine, archiviata ormai da molto tempo. Tale indagine riguarda la grazia concessa dall'ex presidente Bill Clinton nel 2001, esattamente nell'ultimo giorno della sua presidenza, al finanziere Marc Rich, fuggito in Svizzera in quanto accusato di aver evaso 48 milioni di dollari e di aver commercializzato con l'Iran in petrolio durante l'embargo. Grazia che ha destato non poco sgomento, in quanto la moglie del defunto trader, avrebbe versato una cospicua quantità di denaro che avrebbero finanziato quella che è divenuta la fondazione Clinton.

Lo zampino di Comey continua a destare sospetti tra i sostenitori repubblicani, i quali si aspettano che il direttore dell' FBi possa, da un momento all'altro, tirare fuori dal cilindro magico, anche qualche strana accusa contro il tycoon. 

Trump profetizza una crisi costituzionale

"E' il più grande scandalo politico dopo il Watergate", insiste Trump, profetizzando in caso di vittoria della Clinton, una  "crisi costituzionale che non possiamo permetterci: l'inchiesta durerà anni. Probabilmente inizierà un processo". Un quadro piuttosto drammatico per gli americani che tra una settimana esatta si accingeranno alle urne per deliberare la propria preferenza. Un gradimento che, a quanto pare, risulta essere piuttosto relativo, sembrerebbe, infatti, che nessuno dei due candidati alla Casa Bianca sia così apprezzato dagli americani, che non hanno celato sin da subito il loro legame verso il presidente uscente, Barack Obama.

Ad ogni modo, volenti o nolenti, gli americani dovranno esprimere la loro volontà e il countdown dell'ultima settimana pre-elezioni è appena iniziato. Le previsioni degli esperti sono piuttosto controverse, ma stando agli ultimi aggiornamenti le medie dei principali sondaggi, del RealClearPolitics, conferma la rimonta di Trump, a soli 2,2% punti di distacco (47,5% a 45,3%). Tuttavia, sul fronte dei grandi elettori, Hillary ne avrebbe già intascati 263, contro i 164 di Trump, su 538 totali. Un pronostico piuttosto positivo, poiché, come sappiamo, ne servono soltanto 270 per conquistarsi il trono più ambito del mondo.