L'articolo 18.6 dello Statuto della società caritatevole San Vincenzo de Paoli recita che il ruolo di Presidente è "incompatibile con incarichi di carattere politico". Non potrebbe essere diversamente, considerato che, nel momento in cui viene occupata una carica pubblica, si ha a che fare o per il ruolo di indirizzo e controllo esercitato nella qualità di consigliere comunale o per quello gestionale esercitato nella qualità di assessore con soldi pubblici e rapporti con enti e associazioni del territorio, ivi compresa la San Vincenzo de Paoli.

E' per questa ragione che da ieri, con la nomina da parte del sindaco di Solarino Sebastiano Scorpo di Silvana Cassia ad assessore comunale ai servizi sociali, è scoppiato il "caso" San Vincenzo de Paoli e si attende un intervento degli organismi superiori dell'associazione medesima, in quanto la stessa Cassia è anche presidente a Solarino della congregazione.

Assessore 'incompatibile'

La nomina in questione era stata già anticipata da Blasting News mercoledì, nonostante il malcelato tentativo del primo cittadino di fare riferimento con un successivo comunicato stampa a decisioni ancora tutte da prendere.

E' maturata poi nella giornata di ieri con un secondo comunicato diffuso agli organi di stampa, per cui il primo, in cui si parlava di apertura all'opposizione, era in realtà solo un modo di rendere più dolce una decisione già presa. La reazione - tra i banchi dell'opposizione - non si è fatta attendere perché Michele Gianni ha parlato chiaramente di accordi pre-elettorali e di conflitto di interessi tra la gestione della cosa pubblica e i rapporti con le associazioni locali, tra cui la stessa San Vincenzo de Paoli, a maggior ragione per il fatto che le deleghe affidategli sono quelle ai servizi sociali.

Un conflitto di interessi pre-esistente

Tuttavia, si tratta di un conflitto di interessi che era già presente quando Silvana Cassia ricopriva il solo ruolo di consigliere comunale, perché leggendo, appunto, lo Statuto, si parla di "incarichi politici", non solo riferiti alla Giunta, ma anche al Consiglio.