Il confronto politico in romania è sempre stato molto accentuato: da una parte il partito liberal-conservatore (centro-destra) con il capo dello Stato Klaus Iohannis, dall'altra il partito social-democratico, che ha recentemente vinto le elezioni parlamentari l'11 dicembre scorso. Peccato che Iohannis ieri abbia rifiutato di conferire a Sevil Shhaideh (leader del partito socialdemocratico) l'incarico di formare il nuovo governo.

Possibili contatti con il regime di Assad?

Il capo dello Stato non ha dato molte motivazioni sulla sua scelta: ha affermato solo che ha esaminato a fondo sia i pro che i contro di avere una premier di origine turco-siriane e musulmana alla guida del Paese. I media hanno, però, affermato che le ragioni del "no" di Klaus Iohannis siano attribuibili al fatto che esistano dei gravi sospetti sul marito della Shhaideh e sul fratello del marito di avere dei contatti con il regime di Assad in Siria e con gli Hezbollah (cioè la formazione integralista libanese). I sospetti sono nati dal fatto che sia stato un ex funzionario del governo siriano, ma non solo: pare che i Servizi Segreti Romeni (Ser) e l'intelligence di altri Paesi Nato abbiano messo in guardia la capitale Bucarest sul fatto di conferire l'incarico di premier alla moglie Sevil.

Secondo l'ex ministra della giustizia, Catalin Predoiu, è impossibile che, dopo le presunte accuse al marito, Sevil riesca a diventare la prima donna premier musulmana in Romania: questo perché, nel caso in cui divenga prima ministra, avrebbe accesso ad informazioni altamente riservate e a segreti militari di tutti i Paesi della Nato. Per Andrei Tarano, un importante analista politico, il partito socialdemocratico deve proporre altri candidati per ricoprire il ruolo da premier, oppure si andrebbe verso le elezioni anticipate. Rischio, quindi, di ingovernabilità nel Paese più importante del sudest dell'Unione Europea e dei Balcani.

Chi al posto della musulmana Shhaideh

Secondo fonti romene, è improbabile che Liviu Dragnea (leader che ha rilanciato il partito vincitore) prenda il posto della Shhaideh: in un passato recente, infatti, è stato condannato a due anni di reclusione con la condizionale per frode elettorale.

Il presidente Iohannis, subito dopo la sua condanna, si è impegnato affinché non vengano accettati candidati premier corrotti o con sospetto di corruzione. Dragnea, in risposta al capo dello Stato, ha detto che Iohannis non può arrogarsi il diritto di scegliere chi tra i vinti può formare il governo e chi no.