Ci risiamo: Alfano e Partito Democratico ancora insieme. Doveva essere un caso eccezionale l’alleanza di governo, la stampella di NCD a Renzi prima e Gentiloni poi. Un’ alleanza che doveva concludersi con la legislatura in corso. Un’ antipatia reciproca a parole: “mai più con Angelino”, tuonavano i Dem; “alternativi alla sinistra disfattista” replicava il ministro degli Esteri il giorno della presentazione di Alternativa Popolare, la nuova formazione che ha licenziato il Nuovo Centrodestra.
Ma non solo, anche Matteo Orfini e Giuliano Pisapia dicevano la loro. “È evidente che un partito che si chiama Nuovo Centro Destra (riferendosi al vecchio nome del partito di Alfano) non possa stare bene alleato con noi” chiosava il primo pochi mesi fa. “Un listone con Alfano? Per me, e non solo per me, sarebbe un incubo” aggiungeva l’ ex sindaco di Milano.
Ed invece alle prossime amministrative di Palermo, Leoluca Orlando sarà sostenuto da entrambe le formazioni, che non solo si alleano, ma creano anche un nome e un simbolo unico con i colori di entrambi gli schieramenti. Il tricolore dei Democratici e il blu, colore che spesso insieme all’ azzurro ha contraddistinto partiti di centro destra, per gli alfaniani.
L’ordine di Orlando
Orlando, politico di lungo corso che fu sindaco di Palermo per la prima volta ben 32 anni fa, pare essere l’unica alternativa credibile per l’area democratica come candidato sindaco di Palermo. Il sindaco in carica tuttavia è stato categorico. Niente simboli di partito. Ed ecco che lo stemma del PD, con buona pace del quartier generale al Nazareno, è stato stravolto rispetto a come lo conosciamo.
Troppo grande il rischio di una debacle come Torino e Roma contro il Movimento 5 Stelle, troppo importante il capoluogo siciliano per non far parte del consiglio comunale, a maggior ragione se si pensa che Palermo sarà la prossima capitale italiana della cultura.
I Popolari alfaniani e gli esuli dell’ UDC, dal canto loro sono consapevoli che se non si piegano ad Orlando non ci sarà alcuna possibilità di entrare in consiglio comunale. Per cui anche loro lasceranno a casa il loro simbolo nuovo di zecca, in favore di quello del listone che verrà denominato Democratici e Popolari.