Bagarre alla Camera dei deputati e scontro fisico scongiurato grazie solo all’ ntervento dei commessi. È questo il sunto della giornata odierna alla camera bassa del parlamento italiano, dopo il respingimento della proposta degli onorevoli del Movimento 5 Stelle sul taglio del vitalizio ai parlamentari, con contestuale accoglimento della proposta della deputata del Partito Democratico e vicepresidente della Camera Marina Sereni.
La protesta pentastellata
I deputati grillini, hanno scelto la strada della protesta e dell’astensione contro la via dettata dall’esecutivo.
Hanno infatti prima interrotto il question time con cori e cartelli di protesta, si sono astenuti sul voto dell’ emendamento della vicepresidente Sereni e sono infine passati quasi alle vie di fatto raggiungendo lo studio della presidente Laura Boldrini, ove era in corso l’ufficio di presidenza. Hanno dunque accolto l’onorevole Sereni all’ uscita della riunione con il coro: “vergogna, vergogna”.
Di Maio ha poi proseguito la protesta, sottolineando a suo dire come sia inaccettabile il contributo di solidarietà messo proposto dal Partito Democratico che prevede un contributo per 3 anni sui vitalizi di chi sia stato cessato dal mandato parlamentare secondo questo schema: il 10% per quelli compresi tra 70mila e 80mila euro lordi l'anno; 20% fino a 90mila; 30% fino a 100mila e 40% per quelli superiori a 100mila.
Secondo il rappresentate del partito di Grillo la delibera dei 5 stelle che conteneva anche una precedente proposta del PD a firma Richetti è stata dichiarata inammissibile, accogliendo quella della Sereni che nessuno aveva letto.
Le reazioni politiche
La Presidente Boldrini ha bollato come inaccettabili i comportamenti dei deputati cinque stelle.
Il capogruppo del PD Ettore Rosato ha invece bollato come inutile la gazzarre creata dai grillini ed incoerente il loro comportamento. Rosato ha proseguito asserendo che se veramente i deputati del movimento avessero voluto un taglio dei costi, avrebbero votato la delibera a firma Sereni.
D’accordo invece la Lega per bocca di Davide Caprini: "Voteremo per l'equiparazione del trattamento previdenziale dei deputati a quello dei lavoratori pubblici e privati applicando la Legge Fornero".
Secondo Caprini la lega avrebbe presentato una proposta di legge similare alla delibera 5 stelle, bloccata però in commissione perché la presidente della Camera non avrebbe nemmeno presentato una relazione tecnica sui risparmi.