I brasiliani questa mattina si sono svegliati in uno scenario catastrofico, ennesimo duro colpo duro alla politica e alle istituzioni. Il Planalto, cioè il palazzo presidenziale, sta vivendo ore difficili, dal momento che uno scandalo senza precedenti ha colpito il presidente Michael Temer. È, infatti, di ieri sera la notizia, pubblicata dal quotidiano "O Globo", sulla testimonianza nel processo Lava Jato dei due fratelli Joesley e Wesley Batista, magnati della J&F, conglomerato che include la JBS, società coinvolta in uno scandalo di vendita di carni avariate.
L'audio dei fratelli Wesley
I due fratelli avrebbero fornito un audio, registrato lo scorso marzo in collaborazione con la polizia, in cui Temer viene messo al corrente di una tangente versata all'ex deputato Eduoardo Cunha, suo ex braccio destro. La tangente doveva servire per comprare il silenzio di Cunha, che si trovava (e si trova) in prigione. Su che cosa Cunha dovesse tacere non è trapelato, ma nella registrazione il presidente Temer pronuncia una frase - “Vedi, dobbiamo mantenere questa cosa” - che pare un chiaro riferimento a pagamenti in denaro. La prima mazzetta era di 500 mila real (150 mila euro), in un patto che prevedeva un versamento mensile per 20 anni a favore di Cunha.
La notizia ha fatto il giro del paese e in pochissime ore nelle principali piazze di molte città si sono svolte manifestazioni spontanee richiedenti le elezioni subito.
Dal Planalto secca smentita, ma c'è richiesta di impeachment
Intanto dal palazzo del Planalto arriva una nota ufficiale in cui si dichiara la completa estraneità del presidente ai fatti riportati da "O Globo". Nella sera di mercoledì, il deputato del Partido dos Trabalhadores (Partito dei lavoratori) Alessandro Molon ha protocollato ufficialmente una richiesta di impeachment contro il presidente Temer. Lo scandalo Java Lato vive dunque un nuovo clamoroso capitolo. È la prima volta in questa inchiesta che un audio incastra un politico, con l'aggravante che il politico in questione occupa la più alta carica dello Stato.
La rabbia dei brasiliani: grande schieramento di polizia
La reazione alla notizia non è stata di confusione solo all'interno del Senato, ma ha inferto un nuovo duro colpo all'economia di un paese che sta già attraversando una grave crisi. Lo scandalo ha infatti causato una caduta immediata dei titoli brasiliani in Borsa. Il malcontento popolare invece non si è espresso solo nelle piazze, in quella che è apparsa una risposta immediata, ma anche sui social network, dove si è scatenata una guerra all'ultimo post tra deputati e privati cittadini. La sua colpevolezza deve essere accertata, ma Micheal Temer rischia comunque di dover rinunciare alla presidenza, trascinando il paese in una crisi ancora più profonda.
La situazione è tesa in tutto il Brasile, paese dove il malcontento generale è molto alto e i tassi di disoccupazione hanno raggiunto percentuali negative mai toccate prima. Le forze di polizia sono state mandate in strada in tutto il paese nel timore che possano scoppiare tumulti.