Questa domenica la Metropolitan Police (MET) ha portato a termine una mega simulazione anti-terroristica sulle sponde del Tamigi a Londra. La simulazione ha coinvolto più di 200 uomini, tra guardia costiera, primo soccorso e vigili del fuoco.

La simulazione

Nel training avvenuto questa domenica, gli ipotetici terroristi dirottavano un'imbarcazione da crociera privata prendendo in ostaggio diverse persone; l'intento dei terroristi era di raggiungere il centro di Londra, luogo in cui mettere in atto l'attacco terroristico. Un portavoce della MET ha dichiarato che tale simulazione è stata necessaria per testare la prontezza di risposta in caso di attacco in acqua delle forze dell'ordine.

inoltre è stata una prova importante di coordinazione simultanea degli uomini coinvolti, appartenenti a diversi corpi di sicurezza; ed in fine è stato possibile verificare la capacità oggettiva delle forze messe in campo di rispettare i protocolli anti-terroristici e di metterli in atto con efficacia.

La reazione dei londinesi

La simulazione ha destato curiosità ma anche molta preoccupazione nei londinesi. Londra, il cui livello di sicurezza anti-terrosistico è di massima allerta, è considerata un obiettivo terroristico molto probabile. Di fatti una simulazione sul Tamigi sembrerebbe bizzarra se non dettata da direttive dell'intelligence britannica.

Un portavoce della MET ha tranquillizzato la cittadinanza, specificando che per il momento la polizia non è in possesso di informazioni di possibili attacchi terroristici sul Tamigi, tanto meno i servizi segreti britannici posseggono tale informazione.

In verità la simulazione sul Tamigi è seguita ad un ordinanza del sindaco di Londra che ha richiesto un rafforzamento della sicurezza antiterroristica anche sul fiume che attraversa la città, considerato un punto debole e poco controllato.

Londra e la minaccia del terrorismo

Londra come il resto delle importanti capitali europee è considerata un punto sensibile ad attacchi terroristici, ma le politiche anti-immigrazione del neo primo ministro Theresa May potrebbero aumentare il senso di paura ed insicurezza dei cittadini britannici, oltre al già avvenuto inasprimento dell'odio razziale.

Di fatto il Regno Unito è la culla di una delle più grandi comunità musulmane ma la Brexit ha scatenato atti di violenza verbale e fisica anti-musulmana in tutto il paese. La situazione insomma è molto delicata.