Lo scorso sabato, dopo i colloqui del G20 di Amburgo tra il presidente della #Cina Xi Jinping e degli Usa Donald #Trump, lo staff della casa bianca si è riferito a Xi Jinping come al presidente della Repubblica di Cina nei fogli della conferenza stampa. Questa vera e propria gaffe ha creato forte imbarazzo, tanto che gli States sono stati costretti a scusarsi adducendo il problema a un errore tecnico.

Ma perché un errore di parole è stato visto come così sconcertante dai cinesi?

Un po' di storia (in breve)

La Cina, durante la seconda guerra mondiale e l'occupazione giapponese, era governata da un gruppo politico nazionalista il cui leader era Chiang Kai-Shek. Per un lungo periodo Chiang Kai-Shek tentò di reprimere le rivolte comuniste presenti internamente al paese, ma dopo la fine della guerra, tra il 1945 e il 1949, scoppiò un vero e proprio conflitto civile tra le truppe rivoluzionarie e quelle nazionaliste di Chiang Kai-Shek. Le milizie comuniste, guidate da Mao Tse-Tung, sconfissero i nazionalisti e posero fine a una guerra civile sanguinosissima.

Chiang Kai-Shek e la sua giunta decisero di fuggire nell'isola di Formosa, oggi conosciuta come Taiwan, e diedero vita a un nuovo stato chiamato Repubblica di Cina. Mao Tse-Tung, intanto, dopo aver riconquistato tutti i territori della Cina odierna, proclamò la nascita della Repubblica popolare di Cina. Per un lungo periodo le tensioni tra le due entità politiche furono altissime, con il blocco occidentale schierato con i nazionalisti fino al 1971. Dopo il riconoscimento della Cina da parte dell'Onu e l'esclusione di Taiwan come nazione ufficialmente riconosciuta, la Repubblica popolare di Cina ha annesso virtualmente i territori della Repubblica di Cina (Taiwan) ai territori da lei controllati.

Taiwan e la sua influenza sono diminuite, ma l'isola di Formosa ha continuato ad esercitare grandi libertà de facto, creando una situazione di forte attrito, anche e soprattutto per l'importanza che il Partito comunista cinese ha sempre posto nell'idea di un'unica Cina unita nel grande sogno comunista.

Ecco dunque l'errore

Chiamare Xi Jinping presidente della 'Repubblica di Cina', e quindi inserirlo a capo del governo de facto taiwanese, è un errore grossolano che dimostra scarsa conoscenza, da parte dei diplomatici della casa bianca, di un tema delicatissimo e che da sempre li ha toccati direttamente. Questa gaffe ha creato forte indignazione tra i cinesi: ad esempio, Wang Dong, professore associato dell'università d'elite di Pechino, la Peking University, ha commentato l'errore spiegando che si tratta di 'una gaffe' politicamente sensibile che non sarebbe dovuta avvenire.

Non è la prima volta che lo staff di Trump si dimostra incapace di cogliere a pieno l'importanza di fattori politici come questo, tuttavia, in un clima di tensione tra le due grandi potenze come questo (dato dal grattacapo #coreadelnord), anche un piccolo errore come questo appare più in evidenza.