La prima visita di Matteo Salvini a Napoli come ministro dell'Interno ha sicuramente lasciato non poche polemiche: oltre alle dichiarazioni fatte in cui si assume impegni per la sicurezza e per la città di Napoli, non sono mancate contestazioni e dure voci di protesta, da parte di centri sociali, attivisti e cittadini comuni che hanno deciso di scendere in strada.
Matteo Salvini in visita a Napoli divide la città
La città appare divisa: se non sono mancati bagni di folla, come avvenuto nel quartiere del Vasto, dove è stato accolto da applausi e si è scambiato selfie con cittadini e anche con alcuni migranti, a Via Chiaia invece altri manifestanti hanno lanciato monetine in direzione della sede della Prefettura. Altri ancora hanno urlato 'Mariuo', commentando evidentemente la ben nota vicenda dei 49 milioni della Lega.
Nella notte in varie parti della città sono apparsi manifesti di protesta contro il segretario della Lega: su un manifesto, apparso in via Verdi, non distante dalla sede del Comune, si legge "Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani.
O colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati", coro cantato da Salvini nel 2009 a Pontida.
E sicuramente ha fatto discutere molto il tweet di Marco Messina, musicista dei 99 Posse, che ha sollevato dubbi e perplessità sull'autentica spontaneità dei manifestanti.
La Lega ha subito preso le distanze: il comitato cittadino della Lega ha smentito in modo assoluto che i dirigenti napoletani della Lega "abbiano offerto o tantomeno consegnato denaro" ai fan e ai simpatizzanti di Matteo Salvini, e fa sapere che per tutelare il partito provvederà a individuare e perseguire in ogni sede quanti si rendano complici di notizie diffamanti.
Il cantante ieri ha voluto precisare il suo tweet, sostenendo che sarebbe illusorio che tutti i fan di Salvini presenti a Napoli ieri siano stati pagati, ma non ha allo stesso tempo risparmiato critiche ai suoi concittadini per la loro scarsa memoria storica:
Lo stesso Messina alla fine non se la sente di stigmatizzare quanti hanno preso soldi e crede che sia facile convincere un ragazzo che guadagna 500 euro al mese al nero farsi un giro in Piazza del Plebiscito con una bandiera di Salvini in mano e pertanto dice che non se la sente di condannarli.
Aldilà della polemica sui 20 euro, è facile ravvisare come la città sia profondamente divisa, tra pro e contro: per i primi il Ministro dell'Interno è la speranza di cambiamento reale per una Napoli migliore, per altri invece non bisogna scordare e dimenticare a cuor leggero il passato leghista e anti-terrone della Lega.
E per finire, sempre a proposito di Napoli, vale la pena ricordare la parole di Roberto Saviano che ha accusato il Ministro dell'Interno di usare messaggi mafiosi, in merito alla vicenda dell'arresto del sindaco di Riace.